Piazza telematica
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L'espressione Piazza telematica viene utilizzata per evocare la rinascita della piazza del passato, di solito ubicata nel cuore di un quartiere della città o di un paese, attraverso una riqualificazione urbana che consenta di coniugare le antiche funzioni di socializzazione e di incontro faccia a faccia della piazza, con le nuove funzioni e forme di interattività a distanza tipiche delle teleattività quali il telelavoro, la telemedicina, il commercio elettronico o la formazione permanente a distanza.
[modifica] Storia
L'espressione piazza telematica viene utilizzata per la prima volta su giornali e riviste per descrivere i telecentri messi a disposizione dei giornalisti in ognuna delle dodici città italiane ospitanti i mondiali di calcio Italia 1990.
Tre ingegneri, tre architetti, un giornalista e uno studente universitario fondano un’associazione tecnico-scientifica e culturale non profit con l’obiettivo di promuovere la progettazione e la realizzazione di una rete di piazze telematiche come strumento urbanistico-tecnologico incentrato prevalentemente sull’utilizzo di strumenti ICT e di reti telematiche in larga banda in fibra ottica e wireless.
Partecipazione al progetto ACT-VILL della Direzione XII Scienza e Tecnologia dell'Unione Europea per la città del XXI secolo per il perseguimento degli obiettivi indicati in tre scenari urbani:
la città agorà, una città incentrata sull'uomo con una totale armonia tra gli insediamenti e lo spazio urbano, tra la coesione sociale e lo sviluppo economico;
la città glocale (globale/locale), una città con un maggiore equilibrio tra i processi di globalizzazione e la capacità di valorizzare le risorse locali e le diverse specificità ed attitudini;
la città sostenibile, una città in grado di risolvere al proprio interno i problemi che genera, senza trasferirli ad altri o alle future generazioni.
Partecipazione alla conferenza europea Utopie urbane: nuovi strumenti per il rinascimento delle città europee, promossa dalla Direzione XII Scienza e Tecnologia dell'Unione Europea e ospitata dal Comune di Berlino.
Convegno e spazio espositivo Comuni e reti informatiche: piazze telematiche in occasione di PubbliSmau 1995.
La proposta piazze telematiche viene presentata per la prima volta a livello internazionale alla conferenza mondiale delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani, Habitat II: City summit – Istanbul, nella sessione riservata alle ONG e alle organizzazioni non profit.
L’Unione Europea considera ammissibile al finanziamento un Progetto Pilota Urbano presentato dal Comune di Napoli per la realizzazione in questa città di una rete di Piazze Telematiche con lo scopo di sperimentare nuove forme di sostegno alla coesione sociale, promuovere lo sviluppo sostenibile, governare lo sviluppo urbanistico, migliorare l'ambiente cittadino e realizzare un’infrastruttura civica per l'accesso universale alla società della conoscenza.
La prima Piazza Telematica pilota viene aperta al pubblico a Napoli nel quartiere di Scampia.
Tra il 2005 e il 2006, nascono numerose altre realizzazioni di Piazza Telematica tra cui quella dell'Università degli studi Roma Tre e del Comune di Schio.
In alcuni casi, come ad esempio per la Piazza Telematica del Comune di Provaglio d'Iseo, il termine Piazza Telematica viene utilizzato per evocare uno spazio virtuale su internet aperto a tutti i cittadini per lo scambio di idee, di proposte e di partecipazione alla vita socio-culturale ed economica di una comunità tramite forum e altri strumenti web.