Pio Filippani Ronconi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pio Filippani Ronconi
Conte, orientalista, fascista, membro e SS-Obersturmführer delle Waffen SS Italiane e collaboratore, durante la guerra fredda, dei servizi segreti italiani.
Indice |
[modifica] Biografia
Nato in Spagna, di origini nobiliari. Sua madre venne fucilata dai repubblicani durante la guerra civile spagnola. Sempre nello stesso periodo, a vent'anni, tornato in Italia si arruolò volontario tra gli Arditi, e combattè in Africa. Venne ferito due volte, e ricevette alcune onorificenze. Dopo la caduta di Mussolini e la fondazione della Repubblica Sociale Italiana, si arruolò nelle Waffen SS Italiane, una sorta di legione straniera nazista operante in Italia, «Mi arruolai come soldato semplice nel primo reparto delle Waffen Ss in cui mi imbattei». Finita la guerra ufficialmente è impiegato all’ufficio radiodiffusione per l’estero della presidenza del Consiglio. Ma lavora per i servizi segreti: fa il traduttore e, grazie alla sua conoscenza del sanscrito, diventa un grande esperto in decriptazione di messaggi intercettati dai servizi italiani. All’inizio degli anni Cinquanta compie una missione in Persia, con il compito di raccogliere informazioni politiche e militari nell’area. Collabora anche con i servizi di sicurezza dell’America Latina. Nel 1959 comincia una carriera accademica di tutto rispetto all’Istituto orientale di Napoli. Ma continua a lavorare per i servizi segreti almeno fino alla metà degli anni Settanta.
[modifica] Casi giudiziari
Fu indagato dalla magistratura per la Strage di piazza Fontana del 12 Dicembre 1969, dal momento che fu per lungo tempo collaboratore dei servizi segreti italiani. Ancora oggi è sotto la lente della squadra di investigatori che indaga sull’eversione e le stragi, sotto l’autorità dei magistrati di Brescia che stanno per chiudere l’ultima inchiesta sulla Strage di Piazza della Loggia.
[modifica] Lo "scandalo dell'impunità"
Chiamato a collaborare col Corriere della Sera, egli scrive nel 2000 un paio di articoli nella rubrica della cultura. Su segnalazione di un lettore viene riportato alla luce il suo passato di nazista e membro delle Waffen SS. E si scopre che è citato neglia atti dell'indagine sulla Strage di piazza Fontana. Quello che agli occhi di molti risulta il culmine della difesa/glorificazione del professore nazista, è l'intervista sul Foglio di Pietrangelo Buttafuoco del giorno sabato 27 Gennaio (Giornata della Memoria). Egli descrisse, con toni fieri e nostalgici i suoi passati giorni da giovane combattene: «Sono celebre nel tirare il pugnale, solo io tra i ragazzi dell’Esercito italiano potevo tenere testa alla bravura dei siciliani e dei calabresi con il coltello, anzi, insegnavo loro come sgozzare un uomo senza perdere tempo».
[modifica] Altri Progetti
[modifica] Collegamenti esterni
A.S.I. Archivio Storico dell'Informazione[1]