Pirodiserbo
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Il pirodiserbo è una pratica agronomica usata per eliminare piante nocive da terreni agricoli facendo ricorso al fuoco per eliminare le piante infestanti.
Il pirodiserbo si effettua con calore secco o umido, prodotto con diversi metodi tra cui onde elettromagnetiche, elettricità, vapore acqueo o energia termica, nelle varie forme di fiamma libera e raggi infrarossi.
Il principio sul quale si basa il pirodiserbo è quello di provocare il veloce innalzamento della temperatura all’interno dei tessuti della pianta da eliminare, provocando la distruzione delle membrane cellulari e la coagulazione delle proteine.
Per ottimizzare tale intervento la fiamma viene regolata in modo da scottare le piante fino al colletto in modo da impedirne la ricrescita. Il passaggio della fiamma è rapido, e al contrario del semplice incenerimento non brucia completamente le piante.
L' efficacia dell'incenerimento non è elevata. Basti pensare alla pratica usata nei prati incolti di bruciare le sterpaglie rinsecchite: l' erba su tali superfici spunta più verde e rigogliosa perché concimata dalla cenere (composta soprattutto da sali minerali e azoto) e perché non resta ombreggiata dalle sterpaglie. Il pirodiserbo risolve in parte questi problemi, anche se l'efficacia di tale pratica è assai variabile in funzione della specie e dell'età della pianta.