Poesia pastorale
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La poesia pastorale è un genere letterario , di argomento , appunto , prevalentemente campagnolo , che possiede radici molto antiche nel tempo. Il genere ,in origine trasmesso oralmente , trovò la sua prima stesura scritta grazie al poeta greco Teocrito (300-260 A.C. circa) :possiamo riconoscere elementi pastorali all'interno dei cosiddetti "idilli" teocritei ,come in "TIrsi" e "pastori poeti" . Principalmente all'interno di questi testi era trattata una visione di un paesaggio idilliaco , all'interno del quale i pastori si dedicavano principalmente all'amore , alla poesia ed alla musica. NOn si ha , in linea di massima , un avvicinamento da parte di Teocrito alla parte emotiva dei personaggi , le quali vicende vengono trattate con una certa imparzialità : per questo motivo si parla di "realismo teocriteo" . Dopo il poeta greco fu Virgilio a riprendere il genere fra il 49 ed il 32 a.C. , scrivendo la sua opera giovanile , le Bucoliche (letteralmente "canti dei bovari ") . SI trattava di dieci Ecloghe (dal greco "poemetti scelti") , sviluppate a dialogo all'interno di una scena , all'interno delle quali il poeta trova un forte attaccamento emotivo ai personaggi della storia : esemplificativa è la prima Ecolga , in cui un pastore , Melibeo , costretto ad abbandonare i propri campi , che dovevano essere consegnati a dei veterani , dialoga con Titiro , un altro pastorello , che invece ebbe la fortuna di poter mantenere i propri maggesi , grazie all'incontro con lo stesso Ottaviano a Roma . Mentre Melibeo si appresta ad andarsene spingendo le sue caprette , Titiro è sdraiato comodamente all'ombra di un faggio , e suona il flauto inneggiando un canto silvestre. Melibeo , rendendosi conto della fortuna che ebbe il suo compagno a trovare un "deus" che lo aiutasse , non prova invidia , ma sgomento per la confusione che regnava nei campi , e per il fatto che essi sarebbero giunti ad un barbaro soldato : Il faticoso lavoro di MElibeo non era stato ricompensato a dovere. L'ecloga si conclude con il calare della sera in mezzo ai tetti fumanti delle case : Melibeo parte per l'esilio , quasi senza speranza di tornare un giorno a casa da chissà quale luogo sperduto. E' evidente il riferimento Di virgilio all'episodio della sua stessa vita in cui Ottaviano gli concesse nel 46 di poter tenere i suoi campi Mantovani , che proprio come per pastori , dovevano andare a soldati vittoriosi dopo la battaglia di FIlippi. Si ha così un forte attaccamento ai sentimenti dei personaggi , che l'autore sente molto legati a sè. Sono presenti elementi di grande modernità : si pensi alla metafora del tramonto e del fumo citati prima : essi simboleggiano la speranza evanescente , che , come fumo , scompare nel buio della notte : il sipario che chiude la vicenda. Il genere pastorale prosegue nel medioevo , in cui , grazie ad autori come DOmenico SAn Nazzaro . In questo periodo viene sovrapposto l'elemento cristiano (si pensi alla frequente invocazione a Dio ). Fra il XII ed il XIII si riprende il realismo teocriteo . Invece nel '500 il genere pastorale diventa spunto per la nascita del melodramma. Fra '600 e 700 , ispirandosi a San Nazzaro , nasce un movimento denominato "Arcadia" , improntato prevalentemente alla pittura , che si riferiva ai temi pastorali , ma che non ebbe grande successo. Nell'800 il genere viene abbandonato e decade.