Porto fluviale di Roma
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Il porto fluviale di Roma sul Tevere era la principale via di rifornimento della roma imperiale. Vi giungevano, da monte, i prodotti dell'Italia centrale, dell'Umbria e dell'Etruria; da valle, quelli transmarini che dal porto di Ostia venivano trasbordati dalle grandi navi da carico ai battelli fluviali. In quest'ultimo caso i battelli che risalivano il Tevere dovevano essere trainati da animali.
Il primo porto di Roma si trovava nella zona del Foro Boario (l'attuale Piazza Bocca della Verità), tra il Palatino e l'Aventino.
In età imperiale fu progressivamente smobilitato e quindi interrato man mano che, a partire dagli inizi del II secolo a.C., si provvide a costruire le banchine e magazzini dell'Emporium, il nuovo porto lungo le pendici meridionali dell'Aventino.
Scavi svolti nel XIX secolo hanno consentito di ritrovare numerosi reperti di questi porti fluviali. In particolare, a sud dell'Emporium venivano gettati i contenitori di ceramica adibiti al trasporto di generi alimentari (anfore olearie provenienti dalla Spagna meridionale). Il cumulo crebbe tanto che le fu dato il nome di mons Testaceus (la collina dei cocci), da cui il nome del quartiere di Testaccio.