Quetzalcoatlus
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Quetzalcoatlus Stato di conservazione: Fossile |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Il quetzalcoatlo (gen. Quetzalcoatlus) è il più grande rettile volante finora scoperto, i cui fossili sono stati rinvenuti nei terreni del Cretaceo superiore (Circa 70 milioni di anni fa) in Texas.
[modifica] Uno pterosauro grande come un aereo
I resti fossili di questo pterosauro gigante sono stati rinvenuti per la prima volta negli anni ’70, e furono descritti da Douglas A. Lawson nel 1975. I ritrovamenti erano molto frammentari, ma le poche ossa degli arti, paragonate a quelle del grande Pteranodon, furono sufficienti a ricostruire uno pterosauro dall’apertura alare di circa 18 metri, ovvero più grande di un piccolo biplano. Il collo, inoltre, sembrava smisuratamente lungo. Lawson descrisse due specie di Quetzalcoatlus, la più grande delle quali era Q. northropi, mentre l’altra non ricevette un nome ufficiale. Successivi studi e ritrovamenti più completi stabilirono che il quetzalcoatlo doveva possedere ali più corte, in proporzione, a quelle di Pteranodon, e quindi l’ampiezza doveva essere inferiore a quanto precedentemente stimato; la misura, in ogni caso, doveva attestarsi su dodici metri di apertura alare. Il cranio, conosciuto per frammenti, doveva essere molto più grosso di quanto precedentemente ipotizzato, ma di costituzione leggera e fornito di una cresta. Altri resti di animali simili sono stati rinvenuti nel Dinosaur Provincial Park in Alberta.
[modifica] Stile di vita
Le dimensioni eccessive di questo pterosauro pongono alcuni quesiti sui limiti strutturali imposti dalla natura agli animali volanti; la questione è ancora aperta, ma si pensa che animali di 18 metri di apertura alare non possano aver solcato i cieli. Vi sono numerose congetture riguardanti lo stile di vita di un tale colosso; con le sue vertebre del collo allungate e le mascelle lunghe e sprovviste di denti, il quetzalcoatlo potrebbe essersi nutrito come i moderni aironi, o forse essersi cibato di carogne come i marabù. Altri studiosi ipotizzano che la strategia per cibarsi fosse simile a quella degli odierni becchi a forbice (gen. Rhynchops). Probabilmente il quetzalcoatlo riusciva ad alzarsi in volo grazie soltanto ala sua forza, ma una volta in aria potrebbe essersi sostenuto in gran parte grazie alle correnti d’aria, privo com’era di volo battente. Sul terreno, il quetzalcoatlo probabilmente camminava su tutte e quattro le zampe.