Raku
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
Rakuyaki o Raku è una tecnica giapponese per la fabbricazione di ceramiche .
[modifica] Storia
L'invenzione della tecnica Raku è attribuita a un ceramista giapponese dell'epoca Momoyama (XVI secolo d.C.), Chojiro, che la sviluppò per poter più facilmente creare le ciotole per la cerimonia del tè (e in effetti il suo mecenate fu Sen no Rikyu, un maestro di questa cerimonia). Il termine giapponese Raku significa letteralmente "gioire il giorno", e deriva dal sobborgo di Kyoto da cui veniva estratta l'argilla nel sedicesimo secolo. Da quel momento divenne anche il cognome e il sigillo della stirpe di ceramisti discendente da Chojiro, ancora tutt'ora attiva in Giappone. Nel diciottesimo secolo, venne pubblicato un manuale che ne spiegava nel dettaglio la tecnica, e da allora il Raku si diffuse anche al di fuori del Giappone.
[modifica] Tecnica
Ciò che caratterizza la ceramica Raku è la cottura finale: gli oggetti ancora incandescenti vengono estratti dal forno e immersi nella segatura; qui il fumo che si crea viene in parte assorbito dall'argilla grezza rendendola nera, e in parte, grazie ad un processo di riduzione, entra nelle crepe, evidenziandole e rendendo ogni singolo pezzo unico.