Re-ac-tor
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Re-ac-tor | ||
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Artista | Neil Young & Crazy Horse | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 1981 | |
Durata | 38:05 | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 9 | |
Genere | rock, garage | |
Etichetta | Reprise | |
Produttore | David Briggs, Tim Mulligan e Neil Young con Jerry Napier | |
Registrazione | Modern Recorders di Redwood City, CA |
Neil Young & Crazy Horse - cronologia | ||
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Album precedente Hawks & Doves 1980 |
Album successivo Trans (album) 1982 |
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Re-ac-tor è un album del 1981 di Neil Young. Qui inizia il tormentato percorso di album molto sorprendenti per i fan tradizionali, in quanto pieni di sperimentazioni spesso non gradite.
Inciso in un periodo in cui Neil Young è completamente impegnato nel recupero del figlio Ben, affetto da paralisi cerebrale, l'album viene influenzato da ciò dal punto di vista musicale, strumentale, dei contenuti testuali. La stessa frase presente nel retro (traduzione latina della Preghiera della Serenità: Deus, dona mihi serenitatem accipere res quae non possum mutare, fortitudinem mutare res quae possum, alque sapientiam differentiam cognoscere), indica chiaramente lo stato d'animo del cantautore canadese. Contrariamente all'ottimo livello musicale l'album non avrà una grossa considerazione sia da parte della critica, nè da parte dello stesso Neil Young che non ha mai eseguito nessuna canzone dell'album nei suoi numerosi album dal vivo. E la stessa Reprise non ristamperà l'album in CD se non dopo il 2000.
Indice |
[modifica] Musica
In fase di registrazione dell'album, si presenta un Neil Young completamente distratto dai suoi problemi famigliari e che sembra faccia tutto volutamente con sufficienza senza curarsi più di tanto di testi e arrangiamenti, lo dimostra la lunga "T-bone", una canzone che pare una presa in giro dell'ascoltatore con lo stesso ritmo e lo stesso verso ("Ho il purè di patate/ non ho la bistecca") ripetuti all'infinito. Il suono dell'album in generale risulta molto metallico pieno di feedback e distorsioni con le canzoni piene di effetti bizzarri (come il cantato balbettato e rumori strani). Un testimonianza di Sampedro, anni dopo, rafforza questa impressione, il chitarrista dei Crazy Horse infatti conferma che i pezzi dell'album erano per la maggior parte incompleti in fase di registrazione, da cui i vari riempitivi: battiti di mani, suoni percussivi con pezzi di metallo e tamburelli. Queste ultime caratteristiche rendono unico il suono dell'album, che in caso contrario sarebbe una copia un po' più aggressiva di album quali Everybody Knows This Is Nowhere e Zuma.
Tra i pezzi dell'album degno di nota "Shots": la cavalcata finale con sottofondo di mitra, composta già nel 1978.
[modifica] Testi
I testi dell'album, contrariamente alle abitudini di Neil stranamente molto lineari, sembrano che analizzino una specie di "crisi di mezza età" del cantautore canadese, che nel 1981 si doveva contrapporre ai nuovi fenomeni musicali del punk e new wave, non accettando che il nuovo sconfiggesse il vecchio solo in base alle proprie caratteristiche di novità. Per cui in Southern Man: "Mr. Jones, dobbiamo sbarazzarci di te. È la politica della compagnia. Ora tu hai una pensione" e "Ho fatto il mio tempo. Ora mi lasciano rotolare giù per il declivio". Oppure sempre in metafora la contrapposizione della propria vecchia macchina con le nuove macchine giapponesi (in Motor City). E in Rapid Transit: "No ai rocchettari dell'onda. Ogni onda è nuova finché non si infrange". In Shots ritorna il solito Neil Young enigmatico, poetico ed evocativo, con parole che sembrano vogliano dire molto di più di quello che alla lettera possono significare.
[modifica] Tracce
Tutte scritte da Neil Young:
- Opera Star – 3:31
- Surfer Joe and Moe the Sleaz – 4:15
- T-Bone – 9:10
- Get Back on It – 2:14
- Southern Pacific – 4:07
- Motor City – 3:11
- Rapid Transit – 4:35
- Shots – 7:42
[modifica] Musicisti
- Neil Young: guitar, piano, vocal
- Crazy Horse:
- Frank Sampedro: guitar, stringman, vocal
- Billy Talbot: bass, vocal
- Ralph Molina: drums, percussion, vocal