Rocca Flea
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Attenzione – L'utente Sn.txt ha chiesto di verificare che questa voce non costituisca una violazione di copyright perché probabile copia di materiale già pubblicato altrove e dunque non originale. La voce è stata inserita nella categoria "Da controllare per copyright".
- Se puoi, contribuisci adesso a verificarne la compatibilità con la licenza GFDL (vedi Aiuto:Copyright per maggiori dettagli).
- Per eventuali note usa la pagina di discussione.
- Avvisa l'autore con il messaggio {{Avvisocontrolcopy|voce=Rocca Flea}}--~~~~
Considerata uno degli esempi più cospicui di architettura fortificata italiana del Basso Medioevo, L'Arx Major Terre Gualdi, oggi nota come Rocca Flea, si erge sulla zona alta di Gualdo Tadino, da cui dominava un tempo il borgo e l'intero circondario. Già citata in documenti del XII secolo, è difficile dire se la sua edificazione si debba a feudatari del luogo o al dominio germanico (il longobardo "wald", ovvero "bosco", è infatti alla base del toponimo Gualdo); è invece certo che la sua nascita precede la rifondazione alto-medievale del paese sul Colle di Sant'Angelo (1237). L'imponente edificio, dopo essere stato ricostruito da Federico II di Svevia già nel 1242, ha subito restauri e rimaneggiamenti più o meno vistosi praticamente in ogni epoca: parte dal 1350, nel periodo della dominazione perugina su Gualdo, la costruzione del mastio centrale, il Cassero, e sono di poco successivi i ritocchi dovuti a Biordo Michelotti. Citata a metà del XV secolo come torre di vedetta tra i Ducati di Spoleto e Urbino, la Rocca divenne in seguito palazzo signorile, e dal 1888 fu infine adibita a carcere mandamentale: è questo solo l'ultimo di una serie di usi impropri del complesso cui si devono le vistose manomissioni architettoniche ravvisabili soprattutto nei locali interni. Sottoposta da anni ad imponenti restauri, la Rocca Flea è oggi il più importante monumento cittadino, nonché sede espositiva di testimonianze della ceramica storica gualdese, di arte ceramica contemporanea e di un antiquarium del territorio. Particolare frivolo: la troviamo raffigurata, benché in modo un po' favolevole, sulle etichette di ogni bottiglia di acqua Rocchetta.