Rochemolles
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Rochemolles. Frazione del comune di Bardonecchia, sito a 1.619 metri s.l.m., già comune a sé, si raggiunge percorrendo la strada provinciale che da Bardonecchia sale lungo la valle del Frejus dopo circa 5 chilometri di percorso. Si affaccia sul torrente omonimo che, scendendo dal lago artificiale di Rochemolles, raccolte le acque del Rio Almiane e del Rio di Valfredda, scende fino all’abitato di Bardonecchia ove concorre a formare la Dora di Bardonecchia. Documenti del 1300 d.C. attestano già l’esistenza del comune. La chiesa (ex parrocchiale) dedicata a san Pietro Apostolo risale alla fine del secolo XIV (fu consacrata nel 1456 ) ed è monumento nazionale. Parte degli arredi lignei risalenti ai secoli che vanno dal 1400 al 1700 circa sono stati volutamente asportati per sottrarli ai tentativi di furto ed ai vandalismi (la frazione non ha attualmente abitanti residenti permanentemente). Sono stati rinvenuti affreschi risalenti al XVI secolo. Rochemolles è tristemente famosa per le valanghe che nel corso dei secoli vi si sono abbattute. Particolarmente grave la valanga dell’inverno 1706, che distrusse buona parte del paese, quella del 1931, che circa quattrocento metri più in alto sul versante della montagna posto a occidente del paese travolse ventuno alpini del Battaglione Finestrelle, e quella del 5 febbraio 1961, che distrusse alcune case. Molte vecchie case sono ora state ristrutturate e nella stagione estiva sono normalmente frequentate. Nel 2004 sono iniziati i lavori di messa in sicurezza della frazione con la realizzazione di imponenti barriere e sopralzi paravalanghe nonché di un muraglione atto a deviare il corso delle valanghe che scendono dal soprastante versante occidentale. Dopo Rochemolles la strada prosegue in terra battuta fino al lago artificiale di Rochemolles. Qui, a 1970 metri s.l.m., negli anni trenta è stato creato un invaso (quattro milioni di mc. d’acqua) mediante l’erezione di una corta diga ad arco, destinato a fornire l’acqua alla centrale idroelettrica, allora di proprietà dell’Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato, in Bardonecchia. Una condotta in lievissima pendenza trasporta l’acqua a due grossi serbatoi (“i bacini”, località Frejusia) siti a 1.922 metri s.l.m. sulle falde del Monte Jafferau ad una distanza di oltre 5 chilometri dall’invaso. Dai “bacini” l’acqua scende in condotta forzata alla centrale con un dislivello di circa 600 metri e di lì fino alla centrale sita nel Borgonuovo di Bardonecchia. Con la nazionalizzazione della produzione di energia elettrica, avvenuta nella seconda metà degli anni ’60, la centrale è stata acquisita al patrimonio dell’ENEL e lo è tuttora. Dopo la diga la strada prosegue fino al rifugio Scarfiotti, sito in una apertura della valle a 1.650 metri s.l.m. Nel 1962 fu aperto un ulteriore tratto di strada che porta al colle del Sommeiller (metri 3.000 s.l.m., circa 19 km. di strada da Rochemolles) ed al limitrofo ed omonimo ghiacciaio, sul quale per alcuni anni si è praticato lo sci estivo. (Oggi gli impianti non esistono più).
[modifica] Bibliografia
Paolo Di Pascale – Alberto Re, Bardonecchia e le sue valli, Edizione a cura dell’Azienda Autonoma di Soggiorno, ed. 1979.