Rockets
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Nazionalità | Francia | |
Genere | rock spaziale Synthpop |
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Periodo attività | 1976 - 1992 2000 - in attività |
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Album pubblicati | 17 | |
Studio | 11 | |
Live | 1 | |
Raccolte | 5 | |
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Indice |
[modifica] Storia
I Rockets sono un gruppo francese space rock molto famoso in Italia tra gli anni '70 ed '80 per successi quali On the Road Again, Future Woman, Anastasis, One More Mission, Electric Delight e soprattutto Galactica, vero e proprio tormentone del 1980 che ha permesso loro di vincere il Telegatto come miglior gruppo straniero.
La line up del gruppo nel periodo di maggior successo era costituita dal frontman Christian Le Bartz, il chitarrista Alain Maratrat, il bassista e cantante Gerard L'Her, il tastierista Fabrice Quagliotti ed il batterista Alain Groetzinger.
I Rockets sono famosi per vari motivi:
- Si presentavano alle loro esibizioni come dei veri e propri extraterrestri, ricoprendosi il viso con una speciale crema argentea e vestendosi con delle tute luminose e particolari;
- I loro concerti erano caratterizzati dall'utilizzo di spettacolari effetti visivi (raggio laser e fumi), artifizi pirotecnici, come bombe e bazooka spara fiamme (succedeva spesso che qualche spettatore si ferisse) e particolari effetti sonori, tra cui talk-box, vocoder e grande utilizzo di tastiere. Furono fra i primi, nel dicembre 1977, ad inserire l'effetto delle luci laser nei loro concerti (insieme ai Pink Floyd e prima dei Pooh);
- Assumevano movenze e sembianze da robot, e per questo accade spesso che vengano accomunati al gruppo tedesco dei Kraftwerk (anche se nel loro caso parliamo di musica elettronica e di uno stile a larghi tratti differente). Un altro motivo di confusione tra i Rockets ed i Kraftwerk è che On the Road Again del gruppo francese e The Robots di quello tedesco erano usciti entrambi nel 1978, entrambi con voce camuffata al vocoder.
[modifica] Il declino e la -parziale- rinascita
A partire dalla metà degli anni '80, l'interesse nei loro confronti ha cominciato a scemare; dopo la separazione dal loro storico manager/produttore il gruppo ha realizzato tre album (il secondo dei quali cambiando il proprio nome in Roketz) perdendo mano a mano alcuni componenti storici della band. Poi nel 1992 il gruppo si è sciolto. Dopo l'uscita, come consuetudine alla fine di un progetto musicale, di alcuni Greatest Hits, finalmente, nel 2000, grazie all'impegno del tastierista Fabrice Quagliotti, il gruppo ha ripreso a suonare, seppure con una line up differente, ma con il vecchio nome. Dopo lunga attesa, i Rockets sono ritornati sulle scene internazionali nel 2003 con l'uscita di un nuovo album, Don't Stop, che ha raggiunto buoni dati di vendita, benché il nome della band fosse scomparso da più di dieci anni. In preparazione un nuovo lavoro previsto per fine 2006.
[modifica] Collegamenti esterni
Ci sono davvero molti siti dedicati al gruppo:
- rocketsland.net - Il sito ufficiale dei Rockets
- Rocketsland on myspace - Il myspace ufficiale dei Rockets
- Il sito ufficiale del Rockets' Fan Club italiano (con forum)
- L'opera omnia sull'universo Rockets (in inglese ed italiano)
- Il primo storico sito dedicato interamente ai Rockets, curato da Marcello Barigazzi
- Il sito di Alain Groetzinger
- Il sito del fan club (comprensivo di forum) della Universal Band, prima ed unica tribute band ispirata ai Rockets argentati
- Il sito ufficiale della Universal Band
- Altro sito dedicato ai Rockets gestito dallo staff della Universal Band
[modifica] Discografia
Anno | Titolo |
1976 | Rockets |
1978 | On the Road Again |
1979 | Sound of the Future |
1979 | Plasteroid |
1980 | Live |
1980 | Galaxy |
1981 | P 3,14 |
1982 | Atomic |
1984 | Imperception |
1986 | One Way |
1992 | Another Future |
1992 | Galactica |
1996 | Greatest Hits |
1996 | Hits & Remixes |
2000 | Definitive Collection |
2003 | Original Greatest Hits |
2003 | Don't Stop |