Rubicante
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Rubicante è un diavolo inventato da Dante Alighieri, che lo inserisce tra I Malebranche, la diabolica truppa di demoni protagonista di un curioso episodio dell'Inferno (Canti XXI, XXII e XXIII). Essi creano con le loro grottesche figure una parentesi dallo stile tipicamente comico che è molto rara nell'opera dantesca e rapporesenta una preziosissima testimonianza di come il grande poeta sapesse adattare con duttilità la sua poesia ai più svariati generi.
Il suo nome non ha un'etimo semplice e letterario come altri diavoli (Barbariccia, Malacoda o Graffiacane), ma ha dato origine a varie ipotesi discordanti. Una è che derivi da ruber, rosso, anche se tutti i diavoli dovrebbero essere di colore più o meno nero; una seconda ipotesi è che derivi da rabies, rabbia, quindi sarebbe "il rabbioso"; una terza lo collega a Cante Gabrielli da Gubbio, il podestà di Firenze che firmò la sentenza d'esilio per Dante e che forse fu oggetto di vendetta trasversale del poeta venendo così citato accanto a altri componenti della fazione Nera (un'ipotesi però da molti giudicata come forzata). In Toscana esisteva anche una famiglia di nome Rubaconte (cfr. il Ponte di Rubaconte, alias Ponte alle Grazie di Firenze).
Egli è l'ultimo ad essere chiamato da Malacoda, il capo di questo gruppo di diavoli, tra la decina di diavoli per la scorta che egli assegna a Dante e Virgilio per il passaggio della bolgia dei barattieri (puniti tramite immersione nella pece bollente) alla ricerca di un nuovo ponte da attraversare, dopo aver scoperto che quello più diretto era crollato, che, si scoprirà solo alla fine del XXIII Canto, in verità non esiste. Egli viene appellato come Rubicante pazzo (in rima con Draghignazzo, XXI, v. 123).
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«"O Rubicante, fa che tu li metti
li unghioni a dosso, sì che tu lo scuoi!", |
(XXII vv. 40-42)
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Il suo ruolo nell'episodio è piuttosto secondario e circoscritto a una sola terzina: egli viene chiamato da tutti diavoli per squartare un dannato appena pescato nella pece nera, ma viene interrotto dalla richiesta di Dante e Virgilio di porgli prima qualche domanda.