San Felice (martire)
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San Felice (Mauritania?-Lodi Vecchio 303) fu un soldato di origine nordafricana, che giunse a Milano come mercenario e ivi conobbe la fede cristiana. Morì martire a Lodi.
Felice è ricordato insieme a Nabore anch'egli probabilmente arrivato dalla Mauritania, in forza nell'esercito romano sotto l'imperatore Massimiano, in servizio nella zona di Milano. Questi insieme a san Vittore, soldato mauritano anch'egli, si convertirono alla fede cristiana.
Con la persecuzione contro i cristiani, nel 303 venne ordinata un'epurazione dell'esercito e i tre soldati, secondo un racconto di Sant'Ambrogio, disertarono. Vennero quindi processati e condannati a morte per decapitazione presso Lodi il 12 luglio, giorno in cui ancora oggi se ne ricorda il martirio. La sentenza fu eseguita sulla sponda del Sillaro a Laus Pompeia, odierna Lodi Vecchio, dove già esisteva una numerosa collettività cristiana, allo scopo di terrorizzare la popolazione.
Il corpo fu portato nella basilica milanese detta «naboriana». Il culto pian piano decadde, e con esso la chiesa, fino a che nel XIII secolo i frati cappuccini non ravvivarono tutt'e due. Nel 1799 fu traslato nella Basilica di Sant'Ambrogio. Ma alcune reliquie dei due martiri (Nabore e Felice) sparirono e furono ritrovate nel 1959, presso un antiquario a Namur, in Belgio. Furono donate alla Chiesa e dal 1960 le due reliquie si trovano nella Chiesa dei ss. Nabore e Felice a Milano.