Schismogenesi
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«La schismogenesi è un processo di differenziazione nelle norme del comportamento individuale risultante da interazione cumulativa tra individui»
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(Gregory Bateson - Naven (1988))
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Per schismogenesi si intende quell'insieme di interazioni tra individui o gruppi che dà origine a divisioni tra i gruppi o gli individui stessi. Dal greco antico skhisma (divisione) e genesis (nascita, creazione), è una definizione coniata negli anni trenta dall'antropologo Gregory Bateson e poi da altri ulteriormente approfondita.
La schimogenesi è un tipo di circolo vizioso che se non interrotto da qualche intervento esterno porta verso la manifestazione di situazioni distruttive.
Indice |
[modifica] Due tipologie di schismogenesi
Bateson, in Verso un'ecologia della Mente, descrive due forme di schismogenesi e sostiene che entrambe siano autodistruttive per le parti coinvolte. Egli inoltre suggerisce che i ricercatori debbano escogitare un metodo per fermare la schismogenesi prima che essa raggiunga la fase distruttiva.
[modifica] Schismogenesi complementare
Questo primo tipo di schismogenesi è caratterizzato dal conflitto di classe ma può includere anche altri fenomeni sociali di tal genere. Dati due gruppi sociali, l'interazione tra loro è tale che un comportamento X di un gruppo comporta un comportamento Y dell'altro: i due comportamenti ne provocano un altro ancora, come accade per i comportamenti dominanti e remissivi nei conflitti di classe. Inoltre tali comportamenti possono esagerarne un altro, portando ad una grave spaccatura ed a un possibile conflitto.
[modifica] Schismogenesi simmetrica
Si ha schismogenesi simmetrica quando le due entità coninvolte sono sullo stesso piano. Un classico esempio è la corsa agli armamenti (soprattutto nucleari) durante le guerra fredda tra USA e URSS. Ognuno dei due gruppi, nel desiderio di prevalere sull'altro, accumulava armi: un'attività chiaramente inutile ma apparentemente necessaria per entrambi i fronti.
[modifica] Come è nata la nozione di schismogenesi
Durante gli anni '30, mentre studiava gli Iatmul della Nuova Guinea Gregory Bateson si soffermò particolarmente sull'importanza del rituale chiamato naven. Si tratta di una particolare celebrazione che avveniva in momenti considerati importanti per la vita di un individuo: per l'occasione i familiari del festeggiato si travestivano con gli abiti del sesso opposto.
L'antropologo interpretò quest'usanza alla luce di due categorie tipicamente occidentali: ethos ed eidos. L'ideale maschile Iatmul è intriso di una profonda fierezza e crudeltà (eidos), che non contempla la possibilità di esprimere sentimenti (ethos), attitudine che è considerata invece esclusivamente femminile. Durante il rituale del naven, grazie al travestimento, gli uomini hanno modo di esternare sensazioni emotive e le donne possono ostentare fierezza, possibilità negate nel quotidiano.
Bateson notò che l'accentuarsi dell'adesione al modello maschile (fatto di forza, coraggio, fierezza, aggressività etc.) da parte del marito ingenera nella moglie un atteggiamento di sottomissione via via crescente. Questo fenomeno se non interrotto dall'esterno (o come in questo caso dal rito naven) può portare ad estreme conseguenze.
[modifica] Bibliogafia
- Gregory Bateson - Naven, Einaudi, Torino, 1988
- Ugo Fabietti - Storia dell'antropologia, Bologna, Zanichelli, 1999