Shōhei Maru
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Shohei Maru | |
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La Shoei Maru |
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Descrizione generale | |
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Cantiere | Sakura-jima, Seto-Mura |
Impostazione | 1853 |
Entrata in servizio | gennaio 1855 |
Destino finale | Naufragata nel 1870 |
Caratteristiche generali | |
Propulsione | nave a vela a 3 alberi |
Equipaggiamento | |
Armamento | 10 cannoni |
La Shōhei Maru (giapponese: 昇平丸) fu la prima nave da guerra di tipo occidentale costruita dal Giappone dopo il periodo di isolamento del paese. Ne venne ordinata la costruzione nel 1852 nel feudo meridionale di Satsuma dal governo dello Shogun in anticipazione dall'annunciata missione del Commodoro Perry nel 1853.
La nave venne varata nel 1854 ed inviata ad Edo nel febbraio 1855, prima di essere trasferita al governo del Bakufu nell'agosto 1855.
Apparentemente la Shōhei Maru venne costruita usando manuali di costruzione di navi a vela olandesi con qualche conoscenza pratica che poteva essere ottenuta dall'osservazione degli occasionali vascelli stranieri che passavano per le acque del Giappone.
Il Bakufu la utilizzò principalmente come mezzo di addestramento fino a che venne requisita dal nuovo governo Imperiale che si insediò in seguito alla Restaurazione Meiji.
Venne quindi usata come trasporto mercantile per lo sviluppo dell'isola settentrionale dell'Hokkaido, dove naufragò in seguito ad una tempesta il 2 marzo 1870.
Sebbene la Shohei Maru rappresentasse un ritorno alla costruzione di vascelli in grado di affrontare l'oceano, dopo due secoli di proibizioni del Bakufu, il Giappone aveva già costruito diversi navi a vela di tipo occidentale all'inizio del XVII secolo, come il galeone San Juan Bautista.