Souls of Black

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Souls of Black


Artista	Testament
Tipo album	Studio
Pubblicazione	1990
Durata	39:19
Dischi	1
Tracce	10
Genere	Thrash Metal
Etichetta	Atlantic Records/Megaforce
Produttore	Michael Rosen e Testament
Registrazione	/
Arrangiamenti	{{{Arrangiamenti}}}
Note
Premi
Dischi di platino
Dischi d'oro

Testament - cronologia
Album precedente Practice What You Preach (1989)	Album successivo The Ritual (1992)
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Souls of Black è il quarto capitolo discografico dei Testament. A livello di composizione, venne premiato per la musicalità e per il livello tecnico maturato dal quintetto, che da band sotto l'influenza degli Slayer divenne un gruppo con uno stile a sé, nonostante rimanga classificato nel Thrash Metal. Purtroppo a livello di produzione, l' album venne un po' criticato, dato che i suoni di tutti gli strumenti non sono molto chiari e distinti ma la risposta dei fans fu calorosa ugualmente. Da notare, inoltre, che la composizione dei brani coinvolge, ora, tutti i membri della band e non solo Peterson e Skolnick.

[modifica] I brani

Il lavoro inizia con "The Beginning of the End", un breve intro strumentale con richiami di flamenco eseguito con chitarre classiche e percussioni, per poi dare spazio alla poderosa "Face In The Sky".

"Falling Fast" è un brano che accentua il sound aggressivo del gruppo, che si affievolisce con la title track "Souls Of Black".

"Love To Hate" è il tipico brano Thrash, veloce e pesante che però, da alcuni, è considerato un po' noioso e ripetitivo.

"The Legacy" è una triste semi-ballad che placa, per un po', la violenza di questo disco; il brano è considerato uno dei migliori del quintetto.

"Seven Days Of May" è il brano che chiude il disco; album che continua la serie positiva della band. Questo è anche l'ultimo album dei Testament "vecchio stile", dato che subirà radicali cambiamenti stilistici.