Svolta di Salerno
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La Svolta di Salerno, avvenuta nell'aprile del '44, fu una iniziativa di Togliatti, su suggerimento sovietico, atta a rivalutare la figura della monarchia e di Badoglio da parte dei partiti anti-fascisti, permettendo così di costruire un governo con tutte le realtà riunite nel CLN.
La svolta assume una rilevanza storica in quanto spostò il luogo della politica italiana dalla sede del CLN milanese a Roma, ed i partigiani vennero così di fatto esclusi da ogni gioco politico per la costruzione del futuro Stato italiano.
La svolta avvenne a Salerno, città dove si insediò il primo governo del Regno d'Italia dopo la caduta del Fascismo e che conseguentemente divenne Capitale d'Italia da febbraio ad agosto del 1944.
Il maresciallo Pietro Badoglio a febbraio di quell'anno inizialmente rifiutò la collaborazione con i comunisti nel suo governo Badoglio II, ma nel successivo giugno fu sostituito da Ivanoe Bonomi, che diede totale via libera a Palmiro Togliatti (ed alla "Svolta di Salerno") nel suo governo Bonomi II.