Termini giapponesi per contare
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Nella lingua giapponese esistono diversi suffissi, chiamati classificatori, che sono utilizzati per contare le cose a seconda del loro aspetto fisico o della categoria a cui appartengono. Questa suddivisione è particolarmente difficile da imparare per uno straniero interessato ad apprendere la lingua. A volte le idee dei giapponesi stessi possono differire sul classificatore da usare per indicare un determinato oggetto. Sono molti i classificatori che vengono impiegati tutti i giorni, tra i quali possiamo elencare:
- 人 ri/nin per le persone
- 枚 mai per le cose piatte e sottili
- 本 hon per le cose lunghe e cilindriche
- 匹 hiki per gli animali piccoli (cani, gatti... il metro di paragone è: "più piccolo di una persona")
- 頭 tō per gli animali grandi (cavalli, elefanti, "più grandi di una persona")
- 冊 satsu per libri e riviste
- 階 kai per i piani degli edifici
- 足 soku per le paia di scarpe, calze e calzini
- 度 do o 回 kai per le volte, do anche per i gradi della temperatura
- 番 ban per i numeri di posizione (ad esempio nelle classifiche; usato anche per il superlativo)
- 歳 o 才 sai per l’età
- 羽 wa per gli uccelli (prevale sul contatore degli animali piccoli)
- 杯 hai per tazze e bicchieri
- 台 dai per macchinari e auto
- 個 ko per cose piccole e tondeggianti (uova, sassi, frutta...)
- つ tsu, classificatore universale (per ciò che non viene catalogato con i classificatori comuni)
Classificatori di tempo (spesso sono seguiti da 間 kan che indica l'intervallo di tempo):
- 年 nen per gli anni
- 月 gastu o か (ka) +getsu per i mesi
- 週 shuu per le settimane
- 日 nichi per i giorni
- 時 ji per le ore
- 分 fun per i minuti
- 秒 byou per i secondi
Anche le unità di misura occidentali diventano veri e propri suffissi numerali, come:
- メートル meetoru, metri;
- キロ kiro, kilogrammi, ecc...
Questo elenco è solo parziale, dato che i classificatori per contare sono molto numerosi. Alcuni hanno un andamento completamente irregolare, derivato da forme più arcaiche giapponesi, come per contare le persone (hitori, futari invece di ichi-nin, ni-nin che non esistono) e lo stesso vale per i giorni da 1 a 10 e per il contatore generico -tsu.
Per uno straniero che vuole imparare il giapponese i numeri sono un notevole scoglio da affrontare, ma è preferibile cercare di contare in modo corretto. Utilizzare i numeri senza l’adeguato classificatore è tipico dei bambini che ancora non sanno parlare e alla lunga può risultare offensivo nei confronti dell’interlocutore giapponese.
[modifica] Pagine correlate
[modifica] Bibliografia
- Yoko Kubota, Grammatica di giapponese moderno, Venezia, Cafoscarina, 1989