Tom Chambers
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Thomas Doane Chambers (21 giugno 1959, Ogden). È stato un famoso giocatore di basket della NBA a cavallo fra gli anni '80 e '90. Ha giocato soprattutto nel ruolo di ala grande, anche in virtù dei 208 centimetri e 104 kg circa di stazza.
[modifica] Biografia
Chambers frequentò l'università di Utah, suo paese natio, riportando discreti risultati in termini individuali, sufficienti a mettersi in buona luce per il draft 1981: venne selezionato all'8° chiamata da parte dei San Diego Clippers. Tom si rivelò in breve fra i migliori interpreti del ruolo, divenendo quasi subito leader nella sua squadra; ma i risultati drammatici riportati dai Clippers nelle prime due stagioni in cui Chambers vi soggiornò spinse il ragazzo a farsi cedere dalla dirigenza. Venne scambiato a Seattle; i Supersonics, che potevano contare sulla presenza di Gus Johnson e Jack Sikma, guidati in panchina dal grande Lenny Wilkens, nonostante la buona squadra a disposizione, per alcuni anni si tenne ben lontana dai traguardi sperati, spesso senza neanche centrare l'accesso ai playoff. Il 1987 fu tuttavia un anno molto positivo per Chambers: nella sua prima partecipazione all'All-Star Game, venne eletto MVP (segnando ben 34 punti), e portò i Sonics, nel frattempo molto cambiati attorno al loro giocatore di punta, al raggiungimento delle finali della Western Conference: il 4-0 contro i temibili Los Angeles Lakers fu però inevitabile.
Nella stagione 1988-89, Chambers fece trasferimento ai Phoenix Suns, che nei primi anni '90 si presentò quale una delle migliori squadre della costa Ovest. Nel 1990 raggiunse il massimo picco realizzativo della sua carriera, rimediando poco più di 27 punti a partita. L'unica seria occasione di assalto al titolo si presentò però solamente nel 1993: i Suns si trovavano opposti ai Chicago Bulls che, al tempo, dominavano incontrastati la lega sotto la guida di Michael Jordan; Phoenix si batté duramente, ma vennero ugualmente sconfitti in 6 partite.
Dopo l'insuccesso con la maglia Suns, Tom Chambers passò agli Utah Jazz; i Jazz erano una formazione fra le più forti e complete in circolazione, e ciò lo relegò al ruolo 6° uomo. Tom vi restò fino al 1995, ed in entrambi gli anni la corsa di Utah nei playoff fu arrestata dai dominanti Houston Rockets. Nella stagione 1995-96, Chambers fece il grande passo oltreoceano, andando ad arricchire le fila dei campioni israeliani del Maccabi Tel Aviv. L'avventura in terra europea non fu molto fortunata, includendo anche alcuni picchi in negativo (come un degradante 0/14 rimediato in una partita di Eurolega), ma fu anche grazie al suo rilevante aiuto che Maccabi si riconfermò quell'anno campione nazionale. L'anno seguente decise di fare ritorno in NBA, ma in due stagioni (con Charlotte Hornets e i Philadelphia 76ers) non disputò più di 13 incontri. Si ritirò al termine del 1998.
[modifica] Cifre e riconoscimenti
Tom Chambers è sceso in campo per un totale di 1107 partite NBA, totalizzando una media di 18.1 punti (20049) e 6.1 rimbalzi (6703). Nel 1990 mise a segno una prestazione da 60 punti (22-32 al tiro e 16-18 ai liberi).
Chambers ha ricevuto nella sua sedecennale carriera NBA 4 convocazioni per l'All-Star Game e 2 inclusioni (1989 e 1990) nel 2° miglior quintetto NBA.