Unione Generale del Lavoro
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L'Unione Generale del Lavoro (UGL), è un sindacato che si ispira ai valori sociali della destra ed alla Medaglia d'Oro al Valor Militare Filippo Corridoni, l'Arcangelo Sindacalista ("Apostolo del Lavoro, Eroe della Patria", colui che "tutto diede senza nulla chiedere").
[modifica] CISNAL
La CISNAL (Confederazione Italiana Sindacati Nazionali dei Lavoratori) fu un sindacato italiano, fondato a Napoli il 24 marzo 1950 e vicino al Movimento Sociale Italiano. Capo storico della CISNAL fu Giovanni Roberti, suo presidente e allo stesso tempo dirigente dell’MSI. Segretario fu eletto fin dal primo congresso Giuseppe Landi, esponente del sindacalismo rivoluzionario e proveniente dall'esperienza della CGL unitaria.
Dagli ambienti della CISNAL arrivava anche Francesco "Ciccio" Franco, capopopolo della Rivolta di Reggio Calabria, in cui il sindacato e il movimento missino ebbe una parte rilevante, specie negli eventi più violenti.
[modifica] UGL
Nel 1996 Mauro Nobilia lanciò il progetto di un nuovo sindacato, comprendente la stessa CISNAL ed altre forze sindacali autonome. Nasce così ufficialmente l'UGL ed alla carica di Segretario Generale venne eletto lo stesso Nobilia, mantenuta fino all'ottobre 1999, quando fu nominato il nuovo Segretario Generale, il romano Stefano Cetica.
L'attuale Segretario Generale è Renata Polverini (romana, figlia di una sindacalista della CISNAL), eletta nel congresso svoltosi a Roma il 2-3-4 febbraio 2006, prima donna in Italia a ricoprire il ruolo di segretario di una confederazione sindacale. Oltre che più giovane segretario generale mai a capo di un sindacato.
L'UGL è la terza confederazione sindacale per numero d'iscritti (2.300.000).
Il primo maggio 2006 ha portato in piazza, a Terni (città simbolo dell'industria nazionale), oltre 12.500 iscritti (fonte Questura).
Con una decisione unanime dei suoi organi dirigenti (1° e 12 maggio 2006), l’UGL ha invitato a votare NO nel referendum costituzionale previsto per il 25 e 26 giugno 2006, in nome, fra l’altro, del “principio morale dell’unità nazionale, che va intesa in senso sociale, oltreché politico e territoriale” e della “tutela del lavoro e delle prestazioni sociali”: princìpi che, secondo l’UGL, la riforma approvata dal centrodestra mette in serio pericolo. Con questa presa di posizione l’UGL s’è dissociata da Alleanza Nazionale e s’è invece dichiarata d’accordo con CGIL, CISL e UIL, tutt’e tre ugualmente schierate per il NO.