Valle del Vanoi
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Valle del Vanoi | |
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Paese/i: | ![]() |
Regione/i: | ![]() |
Provincia/e: | ![]() |
Comuni principali: | Canal San Bovo |
Superficie: | 125 km² |
Altitudine: | 750 - 2847 m s.l.m. |
Nome abitanti: | canalini |
La Valle del Vanoi è una valle del Trentino orientale, delimitata ad est dal Primiero (valle del Cismón), a sud dai comuni di Lamon e Sovramonte (BL), a ovest e a sud-ovest dalla conca del Tesino, a nord dalla Val di Fiemme.
La Valle del Vanoi coincide sostanzialmente con il comune di Canal San Bovo, anche se amministrativamente una piccola parte del suo territorio è inclusa nei comuni di Siròr (il lago di Calàita), Mezzano (parte della valle laterale del Lozen) e Castello Tesino (una porzione della frazione di Ronco).
La valle, attorniata da numerose vette della catena del Lagorai e dal massiccio di Cima d'Asta, deve il suo nome al torrente che la percorre, il Vanoi, principale affluente del Cismón.
La vallata è raggiungibile imboccando poco prima di Imèr il tunnel stradale scavato sotto il monte Totoga (circa 3 km), che la collega alla Strada Statale 50 del Grappa e del Passo Rolle, oppure da Castello Tesino attraverso la Strada Provinciale 79 del Passo Brocón. Un accesso panoramico al Vanoi dal Primiero è rappresentato dalla vecchia strada del Passo Gobbera.
La Valle del Vanoi si caratterizza per la presenza di numerosi nuclei abitati: il capoluogo Canal San Bovo, situato alla confluenza del torrente Lozen nel Vanoi; Lausen, accanto all'uscita del tunnel Totoga; Caoria, adagiata alle pendici del Monte Cauriol; i centri di Prade, Zortea e Cicona, situati a nord di Canale su un terrazzo esposto al sole; i gruppi abitati sparsi (colmèi) che formano Ronco, nel versante opposto che sale verso il Passo Brocon; l'abitato del Passo Gobbera, sorto sul valico che collega la valle al Primiero.
A lungo isolata per la difficoltà nei collegamenti verso l'esterno, la valle del Vanoi ha mantenuto pressoché intatto il proprio straordinario patrimonio vegetale e faunistico, uno dei più diversificati ed intatti della regione (la valle è infatti conosciuta come il "cuore verde" del Trentino), dal 1967 incluso nel Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino. Il ricco patrimonio boschivo rappresenta una delle risorse economiche più importanti della valle.