Zeno Saltini
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Zeno Saltini (Fossoli di Carpi, Modena, 30 agosto 1900 – Grosseto, 15 gennaio 1981) è stato un sacerdote cattolico ed un educatore italiano, fondatore della comunità Nomadelfia.
[modifica] Biografia
Nono di dodici figli, Don Zeno Saltini nacque a Fossoli, una frazione agricola di Carpi, da una famiglia di agricoltori benestanti: altri tre dei suoi fratelli scelsero la vita religiosa, tra cui la sorella Marianna (nota anche come Mamma Nina).
A quattordici scelse di interrompere gli studi e iniziò a lavorare nell’azienda agricola di famiglia: ebbe così modo di entare a contatto con la dura realtà dei braccianti da cui imparò le teorie socialiste.
Chiamato alle armi nel 1917, conosce la terribile realtà della guerra. Durante il servizio militare, si rese anche conto dell’importanza di una buona istruzione: ebbe a scontrarsi con un commilitone ateo, anarchico e istruito, che vedeva nel cristianesimo e nella Chiesa solo un ostacolo al progresso umano; avrebbe voluto obiettare che il problema stava nell’incoerenza dei fedeli, ma non ne fu capace.
Intenzionato a diventare avvocato, si laurea in legge presso l' Università Cattolica di Milano; compresa la sua vocazione al sacerdozio, compì anche gli studi teologici e filosofici al termine dei quali venne ordinato sacerdote.
Celebrò la sua prima messa nel duomo di Carpi il 6 gennaio 1931. Venne nominato vice parroco della chiesa di San Giacomo Roncole, frazione di Mirandola, dove fonda l'Opera dei Piccoli Apostoli, dedita all'accoglimento degli orfani di guerra e dei bambini abbandonati.
Nel 1947 occupò con i Piccoli Apostoli l'ex campo di concentramento di Fossoli: la comunità iniziò anche ad ammettere delle coppie di sposi disposti ad accogliere come figli i ragazzi senza famiglia. Il 14 febbraio 1948 venne approvato il testo di una Costituzione che verrà firmata sull'altare. L'Opera Piccoli Apostoli diventa così Nomadelfia (la fraternità è legge).
La comunità arrivò a superare i 1000 membri. Nonostante il sostegno di tanti benefattori (tra i quali padre Turoldo), per mancanza di fondi Nomadelfia entrò finanziariamente in crisi: anche la cooperativa agricola fondata dai membri della comunità fallì.
Anche per questo, il 5 febbraio 1952 il Sant'Uffizio ordinò a don Zeno di lasciare Nomadelfia e di mettersi a disposizione del suo vescovo. I nomadelfi si rifugiarono a Grosseto, dove avevano ricevuto in dono una tenuta agricola: nel 1953 il sacerdote, ottenuta da Pio XII la riduzione pro gratia allo stato laicale, li raggiunse.
Nel 1962 la comunità venne eretta a parrocchia e a don Zeno venne permesso di riprendere l'esercizio del sacerdozio. Il 12 agosto 1980 venne ricevuto da papa Giovanni Paolo II a Castel Gandolfo con tutta la popolazione di Nomadelfia.
Morì il 15 gennaio 1981, colpito da un infarto.
[modifica] Opere
- Tra le zolle (1940)
- I due regni (1941)
- Alle radici (1944)
- Ai cari confratelli (1944)
- Lacrime (1944)
- La rivoluzione sociale di Gesù Cristo (1946)
- Dopo venti secoli (1951)
- Non siamo d'accordo (1953)
- Sete di giustizia (1956)
- Lettere di una vita (postumo), (1998)
[modifica] Bibliografia
- Gianni Ciceri e Edmea Gazzi, Zeno, un'intervista, una vita, Libreria Editrice Fiorentina (1986)
- Fausto Marinetti, L'eresia dell'amore. Conversazioni con don Zeno (2000)
- Fausto Marinetti, Don Zeno, obbedientissimo ribelle (2006)
- Antonio Saltini, Don Zeno, il sovversivo di Dio, Il Fiorino, Modena (2003)