2600 The Hacker Quarterly
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Prezzo di copertina | 6,25 $ US |
---|---|
Paese | USA |
Lingua | inglese |
Periodicità | stagionale |
Genere | rivista |
Sito web | 2600.org |
2600 The Hacker Quarterly è una rivista stagionale, la prima interamente dedicata al mondo degli Hackers, nata nel 1984 a New York e guidata da Eric Corley, in arte Emmanuel Goldstein (dal personaggio del romanzo 1984, di George Orwell).
È considerata da molti la più famosa rivista di "hacker per hacker" al mondo.
Indice |
[modifica] Storia
La cifra utilizzata nella testata, "2600", proviene dagli hertz del tono che facevano i telefoni, per dare via libera alle chiamate interurbane: un numero magico indispensabile, per chiunque volesse rubare qualche ora di comunicazione gratuita. Oggi la rivista vanta almeno 60.000 lettori, e si è trasformata nel più importante mezzo di comunicazione dei "pirati digitali". Tra i suoi collaboratori, ad esempio, ci sono Kevin Mitnick, Bernie S. e Phiber Optik, tutti condannati a diversi anni di carcere per le loro scorrerie cibernetiche.
Nel 1987, visto che il seguito continuava a crescere, Emmanuel Goldstein iniziò ad organizzare incontri tra hackers nel primo venerdì del mese, al Citigroup Center di New York. Per tenere i contatti anche via etere, pensò di lanciare una trasmissione radio, che va ancora in onda ogni martedì sera alle 19, sulla frequenza 99.5 della stazione WBAI di New York. La trasmissione si chiama Off the Hook, cioè "fuori dal gancio". Questa frase, tradotta letteralmente, potrebbe significare solo che la cornetta del telefono è rimasta sollevata. Nel gergo slang, "off the hook" vuol dire anche svignarsela, farla franca, fregare le autorità che provano ad incastrarti.
La storia della rivista è segnata da anni di tradizione e software "geniali" e famosi hanno visto la luce proprio da queste pagine. Sono innumerevoli le vicende che hanno coinvolto questo periodico: molte volte la rivista si è occupata di processi che vedevano imputati gli hackers più ricercati dalle forze dell'ordine, pubblicazione dei codici di software considerati illegali e la raccolta di tutte le voci dell'underground hacker statunitense.
2600 The Hacker Quarterly viene considerata dai creatori, dai fans e dai lettori, un punto fermo dell'etica hacker, che si propone come "scudo in difesa della vera democrazia".
[modifica] Emmanuel Goldstein
[modifica] Vicende
- Partecipa all'Icata del 1989.
- Nel 1989 partecipa alla Conferenza virtuale sugli hackers organizzata da Harper’s Magazine su The WELL per parlare di computers, informazione, privacy e cracking.
- Nell'ottobre del 1992 fa il suo intervento all'interno della rassegna Milano Poesia allo Spazio Ansaldo di Milano, dove il gruppo Decoder aveva organizzato uno spazio di distribuzioni e installazioni, dove ebbe luogo il seminario internazionale Nuovi diritti sulla frontiera elettronica. Creatività, Legge , Disordine.
- Il 20 dicembre 2005, la 2600 Enterprises, azienda che pubblica la rivista 2600 the hacker quarterly, vince la causa che le aveva intentato la Ford per aver registrato il dominio fuckgeneralmotors.com e averlo puntato sul sito ufficiale della Casa di Detroit. È una decisione importante che ribadisce la libertà di puntare un nome a dominio dove si vuole. Il giudice, pur rigettando le argomentazioni relative al primo emendamento, ha seccamente rigettato tutte le richieste di "violazione di copyright" presentate dalla Ford.
- Nel 2004 a New York i collaboratori della rivista 2006 organizzano il Fifth Hope ossia la quinta edizione in più di dieci anni dall'Hackers On Plant Earth.
[modifica] Fonti
la fonte principale di questa voce è l'articolo relativo di Wikiartpedia, disponibile a quest'indirizzo
[modifica] Bibliografia
Paolo Mastrolilli, Hackers - I ribelli digitali. Economica Laterza, 2002