Accomodazione
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L' accomodazione, o processo accomodativo, è il meccanismo autonomo dell'apparato visivo, attuato attraverso la contrazione del cristallino, che permette di creare sulla retina immagini a fuoco di oggetti posti a diversa distanza rispetto al punto remoto, o infinito nella visione emmetrope.
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[modifica] Cenni storici
La dimostrazione scientifica del processo accomodativo, e della capacità di aumentare il potere diottrico di una struttura interna quale il cristallino nel processo visivo, fu attuata da Thomas Young, oftalmologo britannico, nel 1801. L'esperimento, noto come esperimento di Young, consisté nell'applicazione di una pinza a livello anteriore e posteriore del bulbo oculare dello stesso scienziato, per valutare la presenza di fosfeni in caso di allungamento assiale e conseguente sollecitazione retinica. L'assenza di tale fenomeno percettivo dimostrò che la capacità accomodativa non è legata ad un allungamento o accorciamento oculare ma ad un meccanismo interno di adattamento ottico.
Hermann von Helmholtz, medico, fisiologo e fisico tedesco, nel 1837 dimostrò grazie all'utilizzo dell' oftalmoscopio da lui progettato, la variazione effettiva di curvatura della superficie anteriore del cristallino.
[modifica] Variazioni fisiologiche nel processo accomodativo
Si riscontrano differenti fenomeni di variazione fisiologica associati, nel processo di accomodazione:
- aumento sensibile della curvatura di superficie della parte anteriore del cristallino, minima in quella posteriore
- avvicinamento della superficie anteriore del cristallino alla cornea, con conseguente diminuzione del volume della camera anteriore
- aumento dello spessore del cristallino e conseguente riduzione del diametro
- aumento della tensione dei muscoli ciliari
- spostamento inferiore del cristallino, legato probabilmente alla forza di gravità
- aumento del potere diottrico refrattivo
- generazione del processo di miosi, con riduzione del foro pupillare, definito riflesso sincinetico, poiché non stimolato direttamente dall'accomodazione ma associato ad esso.
Secondo gli studi di Allvar Gullstrand, che per questo ottenne il Premio Nobel per la medicina nel 1911[1], ruolo fondamentale nella capacità di convergenza del cristallino risiede nella caratteristica del nucleo centrale di modificare la propria forma da ellittica a sferica, aumentando notevolmente il proprio potere diottrico.
[modifica] Stimoli
Per stimolare l'accomodazione devono essere presenti almeno uno di questi tre fattori:
- Sfuocamento dell'immagine a livello retinico
- Aberrazione cromatica dell'occhio
- Coscienza dell'avvicinamento dell'oggetto esaminato e relativo aumento della grandezza
La velocità di reazione a questi stimoli è stata calcolata da Campbell e Westheimer in 0,36 secondi, mentre l'intero processo di messa a fuoco richiederebbe 1 secondo, per gli studi di Tucker e Charman.[1]
[modifica] Fonti
- Manuale di optometria e contattologia, A. Rossetti, ed. Zanichelli
- Guida all'adattamento degli ausili visivi ingrandenti in ipovisione, M. Nocera, ed. Intervision
- Utilizzo tradizionale ed approfondito della lampada a fessura, G. Moro, L. Giannelli, ed. Intervision