Bahram I
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bahram I (Vahram; m. 276) fu re sasanide di Persia (273–276).
Secondo le fonti romane e Tabari, Bahram sarebbe stato nipote di re Sapore I; alcune iscrizioni pahlavi (medio persiano) lo vogliono invece figlio del grande re sasanide. Nel 273 succedette al padre o fratello Ormisda I.
Il nome teoforico Bahram viene dal medio persiano varahrän, "vittoria", ed è un riferimento alla omonima divinità Vahram. Il primo riferimento a Bahram si trova nel monumento di incoronazione del nonno di Bahram, Ardashir I, a Naqs-e Rajab: lì è raffigurato tra Ardashir e Ahura Mazda, mentre si inchina alla divinità, ed è rappresentato con dimensioni minori delle altre due figure. Anche i motivi raffiguranti il cinghiale nella iconografia reale, come nei sigilli e nella corona, sono probabilmente un riferimento alla yazata (divinità dello Zoroastrismo) della vittoria.
Bahram ordinò l'imprigionamento e la messa a morte di Mani, fondatore del Manicheismo, il quale però morì pin prigione prima di essere giustiziato.
[modifica] Bibliografia
- Questo articolo si basa sulla corrispondente voce della Wikipedia inglese, Bahram I.
[modifica] Collegamenti esterni
- "Bahraúm", voce della Encyclopædia Iranica
Precedessore Ormisda I |
Sovrani sassanidi di Persia 273-276 |
Successore Bahram II |