Barbagia Rossa
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La Barbagia Rossa è stata una banda armata di estrema sinistra che ha operato tra il 1978 e il 1982 in Sardegna.
Formatasi sulla base di un confronto politico con le Brigate Rosse, era composta prevalentemente da agricoltori, pastori, operai e studenti; il suo progetto era quello di convogliare le istanze rivoluzionarie sarde in un'unica organizzazione che si ponesse l'obiettivo della lotta armata per il comunismo. Suoi dirigenti erano Pietro Coccone, Antonio Contena, Caterina Spano e Davide Fadda.
Il gruppo riuscì ad istaurare un forte legame con i brigatisti, dei quali talvolta divenne una costola per quanto riguarda le operazioni sull'isola, soprattutto per quanto riguarda i tentativi di evasione dal carcere di massima sicurezza dell'Asinara. Barbagia Rossa si scaglia principalmente contro la crescente militarizzazione della Sardegna, che in quegli anni vede effetivamente aumentare il numero di basi militari sul suo territorio, compiendo numerosi attentati contro caserme dei carabinieri e dell'esercito.
Compie due attentati mortali che hanno come vittime Nicolino Zidda e Santo Lanzafame. Il primo era un operatore della colonia penale agricola di Mamone, nei pressi di Nuoro, ucciso per errore in quanto il vero obiettivo dell'agguato era un carabiniere che gli era vicino; il secondo era invece un appuntato dei carabinieri, ucciso sulla strada Nuoro-Ortobene il 31 luglio 1981.
Le decise azioni della polizia (nel corso delle quali moriranno anche due terroristi) mettono fine al gruppo nei primi mesi del 1982. Barbagia Rossa ha operato solo in Sardegna e per la sua azione sono state inquisite 28 persone.