Basilica di Santa Maria in Domnica
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Santa Maria in Domnica, anche nota come santa Maria alla navicella, è una basilica di Roma.
Costruita non oltre il VII secolo, è sede del Titulus S. Mariae in Domnica, tenuto da un cardinale diacono.
Una prima chiesa fu costruita qui in antichità, nei pressi della caserma della V coorte dei vigiles di Roma. La chiesa è ricordata negli atti del sinodo di papa Simmaco, nel 499. Papa Pasquale I, cui va riconosciuta l'origine di quell'era di rinnovamento e splendore artistico che coinvolse la Roma dell'inizio del IX secolo, ricostruì la basilica nell'818-822, dotandola di un notevole apparato musivo. La chiesa fu poi rinnovata da papa Leone X, che affidò la direzione dei lavori ad Andrea Sansovino.
L'attributo "in Domnica" è stato oggetto di differenti spiegazioni. Una interpretazione lo fa derivare da dominicum, "del Signore".[1] Un'altra interpretazione fa riferimanto al nome di Ciriaca, una donna che viveva nei pressi della chiesa, e il cui nome avrebbe significato "appartenente al Signore".[2] L'attributo alternativo "alla Navicella" fa riferimento alla scultura romana di una nave posta già in antichità nella piazzetta di fronte alla chiesa, e trasformata in una fontana da papa Leone X.
[modifica] Note
[modifica] Bibliografia
- Armellini, Mariano, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX[1]
- Thayer, Bill, "S. Maria in Domnica", Gazetteer
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