Battaglia di Amblève
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Battaglia di Amblève | |||||||
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Schieramenti | |||||||
Neustria e Frisia | Austrasia | ||||||
Comandanti | |||||||
Ragenfrido, Chilperico II e Redboldo | Carlo Martello | ||||||
Effettivi | |||||||
sconosciuti | sconosciuti | ||||||
Perdite | |||||||
consistenti | sconosciute |
La Battaglia di Amblève si svolse nel 716 e vide la vittoria di Carlo Martello, maggiordomo di Austrasia su Neustriani, guidati da Ragenfrido e Chilperico II e sui Frisi, guidati dal re Redboldo.
Dopo essersi riorganizzato sui monti Eifel, Carlo attaccò gli eserciti di Neustria e Frisia che rientravano in patria trionfanti, dopo la vittoria di Colonia. Sul fiume Amblève, nei pressi di Liegi, egli mise in pratica per la prima volta la tattica della Finta ritirata, che consisteva nel far credere all’avversario di cedere al centro dello schieramento, farsi inseguire sino ad punto preparato per la difesa, attestarsi e chiudere il nemico sui fianchi. Secondo gli Annali di Metz inflisse perdite sostanziali ai nemici.
Con questa vittoria Carlo Martello recuperò buona parte del bottino che l’esercito Neustriano aveva fatto dopo la vittoria di Colonia. Carlo rientrò a Colonia, prese sotto la sua tutela il nipote Teodoaldo ( che sembra che godette della protezione dello zio finché Carlo visse), mentre la matrigna Plectrude entrò in convento e dopo pochi mesi morì.
La Finta ritirata è una tattica abbastanza impegnativa e richiede da parte di chi la applica un buon coordinamento e grande disciplina ed anche grande capacità degli ufficiali addetti ad applicarla.
[modifica] Voci correlate
- Storia della Gallia tardo-antica e alto-medioevale
- Franchi (storia dei regni Franchi)
- Elenco di re franchi
- Storia della Francia
- Elenco di Maggiordomi di palazzo