Bruto secondo (Alfieri)
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Bruto II è una tragedia sulle idi di marzo scritta da Vittorio Alfieri pubblicata 1789.
É una delle ultime tragedie alfieriane ed ha origine dalle letture di Plutarco.
[modifica] Trama
Bruto Marco Giunio, pretore, fu uno degli organizzatori della congiura contro Cesare, reo di non rinunciare al proprio potere assoluto a favore della libertà repubblicana.
Nel personaggio di Bruto pervade un conflitto interiore per la consapevolezza che Cesare fosse il padre e che gli avesse perdonato di aver combattuto contro Roma nella battaglia di Farsola.
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«.. É spento di Roma il re; grazie agli Iddii sen renda...Ma ucciso ha Bruto il proprio padre;... ei mertada voi la morte... E viver volli io forse?....»
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[modifica] Rappresentazione
La scena si svolge dapprima al Tempio della Concordia, poi presso la Curia di Pompeo in Roma.
Il cambiamento viene annunciato nel corso della tragedia, alla fine della prima scena del primo atto, quando Cesare invita i presenti a riunirsi all'alba seguente:
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««Al sol novello, lungi dal Foro, e senza armate scorte che voi difendan dalia plebe, o dunque, entro la Curia di Pompeo v' invito..»
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[modifica] Bibliografia
Tragedie, Vittorio Alfieri, Sansoni, 1985
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