Calcolatrice Elettronica Pisana
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La Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP) è la prima calcolatrice elettronica italiana per le ricerche scientifiche.
Nacque per suggerimento di Enrico Fermi. Le province di Pisa, Lucca e Livorno nel 1953 misero a disposizione la somma, allora significativa, di 150 milioni di lire per la realizzazione di un sincrotrone, che poi fu costruito a Frascati. Fermi suggerì di utilizzare la maggior parte di quel finanziamento per progettare e costruire (non comprare!) un calcolatore elettronico.
La CEP fu realizzata come prima macchina pilota nel 1957, grazie agli sforzi di Marcello Conversi, direttore del Dipartimento di Fisica, e di Alessandro Faedo, matematico, poi preside della Facoltà di Scienze, Rettore dell'Università di Pisa e Presidente del CNR.
La CEP era già dotata di circuiti a transistori, era microprogrammata ed era dotata di un linguaggio FORTRAN tra i primi ad essere realizzato.
Il gruppo di ricerca che aveva progettato la CEP confluì nel CSCE (Centro Studi Calcolatrici Elettroniche) del CNR, poi ridenominato IEI (Istituto per l'Elaborazione dell'Informazione).
Lo sviluppo della CEP presso il Dipartimento di Fisica fu accompagnato da una importante attività progettuale presso un laboratorio della Olivetti a Barbaricina, un sobborgo di Pisa, che portò allo sviluppo della linea di calcolatori ELEA. Questa linea ebbe notevole successo, fino alla vendita da parte della Olivetti di tutte le attività relative ai calcolatori alla General Electric.
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