Candidiano
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Candidiano (latino: Gaius Valerius Candidianus;[1] c. 297-313) fu il figlio dell'imperatore romano Galerio.
Galerio ebbe Candidiano da una concubina; la moglie legittima, Valeria Galeria, lo adottò. Il progetto di Galerio era quello di far abdicare Costanzo Cloro, divenire augusto assieme a Licinio, regnare per venti anni, poi abdicare in favore di Candidiano, che fu forse cesare negli anni 310 e 311.
Dopo la morte del padre, la madre Valeria chiese ospitalità a Massimino Daia, e Candidiano la seguì assieme alla nonna Prisca dall'augusto, come pure la seguì nell'esilio nei villaggi dei deserti siriani, quando Valeria rifiutò di sposare Massimino.
Alla morte di Massimino, fu il nuovo augusto Licinio ad accogliere benevolmente Candidiano e la madre. Fu poi lo stesso Licinio, però, a promuovere una purga dei famigliari dei tetrarchi che coinvolse Candidiano, come pure la figlia di Massimiano, di soli sette anni, promessa sposa del figlio di Galerio.
[modifica] Note
- ↑ Il nome completo è una ipotesi sostenuta da Nenad Cambi (Cambi, Nenad, Tetrarchic practice in name giving, in Diokletian und die Tetrarchie: Aspekte einer Zeitenwende, Alexander Demandt ed., Walter de Gruyter, ISBN 3110182300, pp. 42-43).
[modifica] Bibliografia
- Lattanzio, De mortibus persecutorum, 20.4; 50.2-3