Caproni Ca.313
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Caproni Ca.313 | |
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![]() Un Caproni Ca.313 dell'aeronautica svedese. |
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Descrizione | |
Ruolo | Ricognitore/Bombardiere leggero |
Equipaggio | 3 |
Costruttore | Caproni |
Esemplari costruiti | 271 circa in tutte le serie |
Dimensioni | |
Lunghezza | 11,80 m |
Apertura alare | 16,65 m |
Altezza | 3,70 m |
Superficie alare | 38,90 m² |
Pesi | |
A vuoto | 4.072 kg |
Massimo al decollo | 5.672 kg |
Propulsione | |
Motore | 2 Isotta Fraschini Delta R.C.35 I-DS |
Potenza | 730 CV ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità massima | 430 km/h a 4.000 m |
Autonomia | 1.700 km |
Tangenza | 8.500 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 3x 7,7 mm |
Bombe | fino a 400 kg tra bombe e spezzoni |
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Progetto:Aviazione |
Il Caproni Ca.313 era un monoplano bimotore utilizzato italiano della seconda guerra mondiale. Impiegato principalmente nel ruolo di ricognitore venne impiegato anche dalla aeronautica svedese.
Indice |
[modifica] Il progetto
Progettato dall'ingegner Cesare Pallavacino, della Caproni Aeronautica Bergamasca, derivava direttamente dal Caproni Ca.311 costituendone una variante con più potenti motori Isotta Fraschini Delta R.C.35 a cilindri in linea, che sostituivano i radiali Piaggio P.VII C.35.
Il primo prototipo di questo monoplano bimotore ad ala bassa, volò per la prima volta il 22 dicembre 1939, ed era stato ricavato da una cellula di Ca.310 Libeccio.
L’utilizzo di nuovi propulsori più potenti, senza introdurre significative modifiche alla cellula del velivolo, era un tentativo di migliorare le scarse prestazioni che avevano afflitto dall’inizio il Ca.310 ed il suo derivato da ricognizione Ca.311, motorizzati con i radiali Piaggio P.VII. Dopo la variante "di transizione" Ca.312 con i più potenti motori Piaggio P.XVI da 650 CV (circa 200 CV in più rispetto a quelli montati sui Ca.310 e Ca.311), essendo la produzione dei motori Fiat A74 RC.38 da 840 CV scarsamente disponibili per i ricognitori, in quanto già destinata ai principali caccia italiani del momento, si optò per i propulsori Isotta Fraschini. I vantaggi aerodinamici di questo motore raffreddato a liquido e a i cilindri in linea, non compensarono i difetti congeniti del progetto originale, e sebbene la velocità massima orizzontale aumentava in maniera considerevole ( 417 km/h contro i 307 km/h del Ca.311 ), questa restava ancora insufficiente, come insufficienti erano le prestazioni generali dell'apparecchio, che lo rendeva troppo vulnerabile. Sul primo prototipo vennero montati gli Asso 120 IR.CC 40, mentre gli esemplari di serie Delta da 730 cavalli.
Il Ca.313 manteneva l’armamento dei modelli da cui derivava: una mitragliatrice nella semiala sinistra, una in una torretta dorsale ed una ventrale, più una stiva interna per un carico di bombe o spezzoni incendiari fino a 400 kg
[modifica] Operatori
- Italia: Il principale utilizzatore fu la Regia Aeronautica. Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale il Ca.313 aveva comunque riscosso l’interesse di Francia e Regno Unito, che ordinarono rispettivamente 200 e 300 esemplari. L’insorgere delle ostilità fece si che solo l’Armée de l'Air ricevesse 5 esemplari, designati Ca.313F. I restanti esemplari già in produzione vennero destinati alla Regia Aeronautica. Con le insegne italiane il Ca.313 fu presente su tutti i fronti.
- Francia: solo 5 esemplari ricevuti prima dell’inizio della guerra, su un ordine di 200;
- Svezia: Quello svedese fu il terzo ordine per i Ca.313, dopo quello francese e quello britannico. Il primo degli esemplari, designati Ca.313S fu consegnato nel novembre 1940. In tutto ricevette 84 esemplari, che operarono in diversi ruoli secondo la seguente classificazione.
- B 16: bombardiere;
- S 16: ricognitore;
- T 16: aerosilurante;
- Tp 16S: trasporto;
- Germania: La Luftwaffe ordinò ben 905 esemplari di una variante da addestramento equipaggi e collegamento, designata Ca.313G, della seconda serie del velivolo, caratterizzata da un muso a gradino. Viste le croniche carenze produttive vennero consegnati solo una piccola parte degli esemplari richieste.
[modifica] Varianti e sviluppi
Il Ca.313 di serie vennero prodotti in due serie, caratterizzate da una diversa finestratura del muso:
- Ca.313 R.P.B.1: la prima serie, con un affusolato muso vetrato.
- Ca.313 R.P.B.2: la seconda serie, con il muso a gradino.
- Ca.314: i primi prototipi di questo ulteriore sviluppo della serie, vennero ricavati da 3 esemplari di Ca.313 R.P.B.2.
[modifica] Velivoli attualmente esistenti
Nessuno Ca.313 è sopravvissuto integro fino ad oggi. Presso il museo dell’aeronautica svedese (Flygvapenmuseum) di Linköping è esposta una replica del velivolo, ricostruita a partire da elementi originali.
[modifica] Collegamenti esterni
- htm www.preservedaxisaircraft.com Sito dedicato ai velivoli prodotti dalle nazioni dell'Asse tutt’ora esistenti, incluso il Caproni Ca.311 svedese.