Civitella d'Arna
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Civitella d'Arna è una frazione del comune di Perugia (PG).
Il paese, popolato da circa 350 abitanti, si trova sulla sommità di una piccola collina (333 m s.l.m.) a lato della Strada Fabrianese, circa 9 km a E di Perugia. Da esso è possibile osservare l'intero profilo collinare della città di Perugia e una parte della Valle Umbra nord.
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[modifica] Storia
La città, un tempo assai importante, vanta origine umbre anche se gli etruschi furono i principali artefici del suo sviluppo, nel IV secolo a.C.. Il nome originale Arna, in etrusco, significa "corrente del fiume", dovuto probabilmente al fatto che la città sorgeva tra due grandi corsi d'acqua, il Tevere ed il Chiascio (un piccolo torrente present a tutt'oggi è chiamato Rio d'Arno). Arna si sviluppò anche durante il periodo romano, tanto che intorno al VI secolo era sede vescovile. Il suo declino cominciò con le devastazioni portate dal passaggio delle orde barbariche di Totila e terminò con le lotte secolari fra Bizantini e Longobardi. Solo verso il XIII secolo venne ultimato il castello di Civitella d'Arna, tuttora presente, sulle rovine poste in cima al colle. Un gran numero di reperti e vestigia delle epoche passate, rinvenute in loco, sono custoditi tuttora presso il Museo Archeologico di Perugia.
Nel 2004, in seguito ad una petizione rivolta dall'Arcivescovo di Perugia, Mons. Giuseppe Chiaretti, al Prefetto della Congregazione per i Vescovi, è stata ripristinata l'antica diocesi estinta di Arna, in qualità di "Sede Titolare Vescovile della Chiesa Cattolica" (in una diocesi titolare, il titolo viene attribuito a vescovi che hanno ruoli diplomatici e non prettamente pastorali). Nel settembre 2005, Mons. Camillo Ballin, Vicario Apostolico del Kuwait, è stato nominato Vescovo Titolare di Arna.
[modifica] Economia
Soprattutto agricoltura e, in piccola parte, agriturismo.
[modifica] Monumenti e luoghi d'arte
- Il castello (XI secolo) usa come fondamenta le mura di antiche cisterne romane, i cui resti sotterranei sono osservabili. Rimaneggiato più volte per ospitare i signori locali (i Sozi, i Degli Azzi Vitelleschi, gli Spinola), conserva il bastione di ingresso e un bell'arco del XIV secolo. Tratti di mura etrusco-romane sono ancor oggi individuabili nelle mura esterne.
- Chiesa parrocchiale interna del castello (XIX secolo). In essa sono conservati un gonfalone attribuito a Bartolomeo Caporali (1492), una tavola del pittore perugino Domenico Bruschi, un crocifisso del XIX secolo, una formella di ceramica di Deruta della fine del XVI secolo e un affresco attribuito a Giannicola di Paolo, allievo del Perugino.
- Campane della chiesa (1850), in bronzo e del peso di 536, 264 e 127 kg.
- Resti dell'antica cappella del cimitero (XI secolo).
- Convento dei Padri Filippini (XVII secolo), sede estiva dei Filippini della Chiesa Nuova di Perugia. Anche questo convento usa per fondamenta mura di cisterne romane. La cappella (XIV secolo) conserva stucchi del XVIII secolo e una tela di Francesco Appiani.
- Fontana in località Osteria (1562), fatta costruire da Francesco di Orsino Sozi, su disegno dell'architetto Guido Caporali.
- Villa Floramonti (XVII secolo), lungo la strada che da Sant'Egidio porta a Civitella, fatta costruire dal cardinale Pompeo Floramonti.
[modifica] Sport
- Calcetto.