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Discussione:Costituzione della Repubblica italiana - Wikipedia

Discussione:Costituzione della Repubblica italiana

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note:


Avendo trasferito il contenuto su wikisource, si potrebbe linkare nel dettaglio gli articoli al testo (come esemplificato per l'art 1). Che facciamo?--Enzo messaggi 07:54, Dic 28, 2004 (UTC)

Facciamo! Io direi di linkare l'articolo e accanto le relative note (se esistono). Di là, (su wikisource) c'è ancora da sistemare il testo per cui alcuni link saranno rossi, per ora. Facciamo i turni? :-D Ciao --Civvi | Scrivimi 07:59, Dic 28, 2004 (UTC)
Si ma non prima di stasera.--Enzo messaggi 08:03, Dic 28, 2004 (UTC)
No no, con calma, - tengo famiglia ;-) - --Civvi | Scrivimi 08:21, Dic 28, 2004 (UTC)

Indice

[modifica] Caratteristiche della Costituzione italiana

Io scriverei in questa voce anche le principali caratteristiche della costituzione italiana in confronto a quelle di altri paesi.

Per esempio:

  • E' una Costituzione scritta (contrariamente al Regno Unito, dove la Costituzione non esiste esplicitamente);
  • E' una costituzione protetta contro le modifiche, nel senso che per modificarla serve una forza ben maggiore di quella necessaria per cambiare una legge normale;
  • In contrasto con il punto precedente, la costituzione si considera meno importante degli accordi internazionali, che quindi prevalgono.

Notare che l'ultimo punto, forse causato dalla situazione storica del 1948, consente a volte un escamotage per modifiche che non si potrebbero fare in altro modo. Detto con altre parole, la Costituzione italiana potrebbe venire svuotata da quella europea.

--Truman Burbank 09:07, Mar 5, 2005 (UTC)


Bello il testo appena aggiunto che spiega queste cose; pero` sembra copiato di sana pianta da qualche libro di educazione civica :-( --Lou Crazy 06:34, 19 gen 2006 (CET)
Le aggiunte mi appaiono nel senso che chiedevo. Forse è realmente presente un aspetto da manuale di educazione civica, ma si può migliorare. Vedo un po' trascurato il fatto che la Costituzione ha una parte iniziale di principi (i principi fondamentali e la prima parte) ed una successiva (la parte seconda) di applicazione di tali principi. Non è un fatto scontato.--Truman Burbank 19:28, 19 gen 2006 (CET)
Non mi sono spiegato. Sembra copiato, cioe` sembra una violazione di copyright. Non pare anche a voi? --Lou Crazy 02:32, 22 gen 2006 (CET)

[modifica] Collegamenti a Wikisource

La Cosituzione, la maggior parte delle L.Cost. elencate nel testo e i Decreti Luogotenenziali relativi alla Costituente sono disponibili su Wikisource.

Presto saranno disponibili anche tutte le rimanenti L.Cost. e le varianti alla Costituzione in attesa di Referendum confermativo.

Tutte le Leggi e i Decreti sono perfettamente formattati con indicazioni tecniche e i titoli delle pagine hanno tutti lo stesso formato.

Forse sarebbe il caso di inserire i collegamenti a Wikisource in tutto il testo, sennò che ci sta a fare Wikisource?

Grazie. Fabrizio Fiorita 22:52, 8 mar 2006 (CET)

[modifica] La porcata costituzionale

Ho ripristinato alcune parti cancellate da Duroy sulla cosiddetta "grande riforma", che a me appare una porcata ancora maggiore della legge elettorale. Una porcata nel metodo, prima di tutto, perchè la Costituzione rappresenta l'Italia ed è quindi difficile modificarla in positivo senza confronto e trasparenza. Le modifiche proposte invece appaiono a volte poco chiare, per cui personalmente sono favorevole a lasciare il materiale critico, eventualmente aggiungendo un punto di vista diverso. Forse non andrebbe discusso nel corpo dell'articolo, ma formalmente la modifica è già legge, per cui è urgente dibattere in dettaglio gli effetti delle modifiche. Sarebbero anche da rivedere i riferimenti a maggioranza ed opposizione, ora non più significativi.--Truman Burbank 11:13, 25 apr 2006 (CEST)


Va bene, ciascuno ha i suoi gusti, a TB non piace la "grande riforma" (non piace del tutto neanche a me, a dire il vero), e lo esprime in maniera indubbia, anche se non elegantissima. Passo a descrivere le ragioni delle mie modifiche.

  • Il termine grande riforma è, a mio modesto avviso, fuori luogo. L'avevo sostituito con un più neutro e più esatto, "progetto di riforma costituzionale del 2005". Cancellato.
  • Avevo inserito il rimando alla voce Devoluzione, dove si trattano in maniera più approfondita alcuni argomenti della riforma. Cancellato.
  • La trasformazione del Senato è quella che avevo descritto.
  • Non ho capito perché destinare un solo senatore alla Valle d'Aosta contrasterebbe con la dichiarata volontà di equilibrio rappresentativo fra le regioni. Forse la Valle d'Aosta dovrebbe avere lo stesso numero di senatori assegnati a Lombardia e Lazio?
  • "Garanzia formale" delle funzioni presidenziali. Cosa vuole dire, e perché sarebbe negativo?
  • Attribuire al Presidente del Consiglio la facoltà effettiva di sciogliere le Camere riduce il potere parlamentare. In che senso? Le crisi di governo nascono e si sviluppano in Parlamento?
  • Perché i giudici della Corte costituzionale di nomina parlamentare sarebbero meno indipendenti?
  • Aumento dei ricorsi: tutto da dimostrare.
  • Avevo dato conto che il Centrosinistra non è più (se non formalmente) all'opposizione, e di sicuro non lo sarà al momento del referendum, dato che in quel momento si saranno già riunite le nuove camere. La modifica della modifica lo riporta all'opposizione, ad esprimere un "secco no". Forse ai referendum è possibile esprimere anche un no umido: il no è no, secco o non secco.
  • Che il referendum sulle riforme costituzionali sia senza quorun è ovvio.

Faccio anche umilmente notare che le maggiori competenze esclusive alle regioni sono state introdotte con la riforma del 2001 (votai "sì" al referendum), mentre la legge del 2005 riporta sotto la competenza esclusiva statale alcune non irrilevanti materie, nel 2001 assegnate alla legislazione concorrente. Per inciso, la riforma del 2001 venne approvata a maggioranza, pochi mesi prima delle elezioni di quell'anno. In quel caso, però, non fu "una porcata": nevvero, Truman? Duroy 15:40, 25 apr 2006 (CEST)


Come scritto nei commenti, il mio intento pincipale era di ampliare, non di togliere. Ho ripristinato qualcosa. Ci sono alcuni concetti fondamentali su cui probabilmente siamo in disaccordo, il primo è la separazione dei poteri (che sarebbe meglio forse chiamare equilibrio di poteri). Per me (forse anche per un certo Montesquieu) non ci può essere democrazia senza un equilibrio armonico dei vari poteri. Far discendere i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dall'investitura popolare (dalle elezioni) tende in qualche modo ad omologarli, per cui la democrazia ne viene diminuita. Diverso il discorso per il Presidente della repubblica, che in Italia ha un potere enorme, per quanto spesso non usato. Non sono sicuro che ciò sia giusto, ma la riforma proposta tende a sminuire tale potere. Vale la pena di aggiungere che è opportuno scrivere anche ovvietà qui, se occupano poco spazio e non sono a tutti note (il quorum sul referendum). Resta da scrivere che per la prima volta nella storia della repubblica italiana è stato chiesto un referendum costituzionale da tutte e tre le componenti che avevano diritto a farlo: il popolo, i consigli regionali ed il Parlamento. Sarebbe scorretto attribuire ciò al centro sinistra (secondo me gli attribuirebbe meriti eccessivi). Ho dato un'occhiata alla voce devolution e mi appare ancora più discutibile di questa voce, comunque fornisce realmente informazioni aggiuntive.--Truman Burbank 16:41, 25 apr 2006 (CEST)
Dimenticavo: la riforma del 2001 a me appariva una schifezza.--Truman Burbank 16:44, 25 apr 2006 (CEST)

Non sia mai. Contestare un mio piccolo mito come Montesquieu? Ma siamo matti? Il problema è che nella separazione dei poteri "classica" il sovrano deteneva il potere esecutivo (delegato a ministri), mentre il legislativo era esercitato dal parlamento, senza che tra i due poteri esistessero legami di fiducia. Un esempio? Gli Stati Uniti, dove il presidente (una sorta di "monarca eletto") esercita il potere esecutivo, senza ricevere la fiducia dal Congresso. Si vedono lì tutti quei "pesi e contrappesi" (il presidente che nomina i giudici ed il Senato che li conferma, spese approvate o respinte, ecc. ecc.) che che mandano in sollucchero i costituzionalisti. In Europa (e quasi dappertutto esista un sistema di governo vagamente democratico) il governo ha cominciato molto presto a ricevere la fiducia del parlamento, al punto che, con l'andar del tempo, la nomina regia (o del capo dello stato) è sempre più diventata un atto puramente formale, diretto a sancire lo stato di fatto esistente nel parlamento. A questo punto, abbiamo due poteri (legislativo ed esecutivo) eletti dal popolo, il primo direttamente, il secondo (l'espressione è brutta, ma tant'è), indirettamente, attraverso la maggioranza delle camere. Il terzo potere, quello giudiziario, è affidato ad un ordine particolare, la magistratura, nominato per concorso. La riforma nulla cambia in proposito. La Corte Costituzionale anche ora è, per un terzo, nominata dal parlamento in seduta comune. Quei cinque giudici sono, per questo, meno indipendenti? Un altro terzo viene nominato dal Presidente, che è comunque a sua volta eletto dai rappresentanti del popolo. Anche il rimanente terzo viene eletto, dai membri delle Giurisdizioni superiori. La riforma cambia un po' i numeri, facendo eleggere sette giudici dal legislativo (a camere separate), ma non mi sembra un cambiamneto drammatico. Mi scuso per la fretta, ma mi stavano chiamando. Ciao a tutti. Duroy 20:17, 26 apr 2006 (CEST)

  • Dal tuo cenno alla separazione dei poteri "classica" mi sembra che anche a te appaia corretto in quest'ottica che i vari poteri abbiano diversa origine.
  • Da questo punto di vista l'esempio americano non è dei migliori, visto che sia il presidente che il parlamento vengono eletti. (E quindi un eventuale quarto potere nei mass media o un quinto potere economico lobbystico potrebbe influenzare fortemente sia la scelta del parlamento che del presidente).
  • In Italia avevamo fino a qualche anno fa una certa separazione tra potere legislativo e potere esecutivo, proprio perchè il popolo non poteva scegliere il governo. Questa distanza si è gradatamente ridotta (con operazioni di dubbia costituzionalità) da quando è stato consentito indicare la scelta del premier sulla scheda elettorale. La riforma proposta prosegue in questa tendenza ed omologa ancor di più i due poteri, dando un certo privilegio all'esecutivo.
  • Ritornando alla Costituzione del '48, essa è una tra le costituzioni più moderne ed ha cercato di costruire ben più di tre poteri. Al potere legislativo, esecutivo e giudiziario vanno aggiunti i poteri del Presidente della repubblica ed il potere della Corte costituzionale. Il tentativo dei legislatori costituenti appare essere quello di costituire dei poteri che avessero funzione di garanzia dell'ordinamento democratico. Per chi crede che la democrazia sia qualcosa di diverso dalla pura governabilità (tutto sommato Hitler e Stalin governavano senza troppi problemi- vedi commento) tali poteri appaiono essere, oltre che moderni dal punto di vista costituzionale, anche essenziali al mantenimento della democrazia in caso di forti perturbazioni. Ambedue vengono sminuiti, nell'ottica esposta (equilibrio di poteri) dalla riforma costituzionale in oggetto.

Può essere opportuno evidenziare come una forte perturbazione agli equilibri costituzionali, emersa in seguito all'approvazione della Costituzione, sia proprio la crescita del potere mediatico, che in Italia ha raggiunto una concentrazione che solleva preoccupazioni in parecchie persone. Una riforma della Costituzione che avesse a cuore il popolo e la democrazia dovrebbe curarsi di questo aspetto, che andrebbe quindi regolamentato al più alto livello. Una costituzione che guardasse il futuro dovrebbe inoltre pensare alle nuove tecnologie, per esempio riconoscendo che esiste un gap di conoscenza tra chi può accedere ad internet e chi non può. Truman Burbank 11:24, 27 apr 2006 (CEST)


Scusate se mi intrometto ma Hitler è stato liberamente eletto e la causa è stata proprio l'ingovernabilità (di Weimar) che la nostra Costituzione invece di evitare sembra ricercare, senza dirlo chiaro e tondo magari ma lo fa... in quanto a Stalin non è mai stato eletto e oltretutto non è mai stato una carica istituzionale ma solo capo del Partito Comunista quindi gli esempi non sono pertinenti. Dadepopopo


Avevo fatto l'esempio degli Stati Uniti perché, in un certo senso, rappresentano un rarissimo caso di "divisione dei poteri" in senso "classico". Certo, il presidente è eletto (come il congresso e pure molti giudici) e non è propriamente un "monarca". Appunto, volevo fare un esempio odierno. Il problema con i non eletti (direttamente o indirettamente: anche il presidente della repubblica italiano è eletto da grandi elettori a loro volta eletti dal popolo, in quanto parlamentari o rapopresentanti dei consigli regionali) è questo: in un'epoca come la nostra, a nessuno verrebbe in mente di attribuire ad una carica pubblica una valenza sacrale. Da dove viene la legittimità di chi non è eletto? Da Dio no. Dalla Costituzione? Mah. Chi non deve rispondere agli elettori, spesso, rischia per questo di dipendere da lobby e mezzi di comunicazione ben più di chi viene eletto: è anche grazie a lobby e mezzi di comunicazione che molte persone, anche degne, fanno carriera. Duroy 20:41, 27 apr 2006 (CEST)

[modifica] Le leggi fascistissime e la legge 2263 del 1925

Vale la pena di aggiungere qualche informazione sulle leggi fasciste, che mostrano interessanti analogie con il progetto di riforma costituzionale del 2005. La legge 2263 del 24 dicembre 1925 introduce le seguenti novità costituzionali (rispetto allo Statuto albertino):

  • il Presidente termina di essere individuato come Presidente del Consiglio per diventare Primo Ministro Segretario di Stato, ottenendo la supremazia sugli altri Ministri i quali cessano di essere suoi colleghi (diventano suoi subordinati gerarchici). I singoli Ministri possono essere sfiduciati sia dal Re che dal Primo Ministro;
  • il capo del Governo è nominato e revocato dal Re ed è responsabile dell’indirizzo generale politico del Governo solo verso il Re, pertanto il Capo del Governo non è responsabile verso il Parlamento (non c’è rapporto di fiducia tra Parlamento e Governo).

http://www.studiamo.it/dispense/storia/leggi-fascistissime.html

http://www.tesionline.it/news/cronologia.jsp?evid=1210 Truman Burbank 15:22, 10 mag 2006 (CEST)

"Vale la pena di aggiungere" un commento su quanto scritto sopra? Forse sì, ma non lo faccio, il confronto è troppo divertente. Basta non prenderlo troppo sul serio ... Duroy 20:25, 10 mag 2006 (CEST)

[modifica] La riduzione dei deputati

La legge sulla rappresentanza politica del 17 maggio 1928, n. 1019, riduceva il numero complessivo dei deputati a 400, da eleggere in un unico collegio nazionale. La lista dei deputati era bloccata e gli elettori potevano votare solo SI oppure NO. Truman Burbank 13:53, 11 mag 2006 (CEST)

[modifica] Sottoparagrafo dei "contro"

Il sottoparagrafo dei "contro" è caratterizzato da una certa parzialità (eufemismo) e da giudizi un po' affrettati.

  • Anche il primo ministro del Regno Unito, quindi, ha più poteri di quanti ne aveva Mussolini al tempo del fascismo. Il fascismo come modello di equilibrio tra poteri: prendo atto dei bei risultati a cui porta il radicalismo di cattedra.
  • Rimane inespressa la ragione per cui competenze regionali nei campi dell'istruzione e nella sanità (struttura già ampiamente "regionalizzata", purtroppo) porterebbero non ad un antieconomico "mercantilismo sanitario" tra regioni (già presente) e - forse - alla nascita di una pedagogia regionale (soprattutto nelle regioni dove la maggioranza politica è consona alle visioni dei sindacati - scuola), ma udite udite, allo svuotamento della parte prima della Costituzione.
  • L' utilizzo di un termine come "fratture rivoluzionarie" lascia il tempo che trova: è finita da tempo, per fortuna, l'epoca delle rivoluzioni.
  • Sulla politicizzazione della Corte Costituzionale mi sono già espresso sopra.
  • L'appartenenza all'Unione Europea è ovvia e ribadita di continuo. Abbiamo anche recepito il trattato costituzionale, prima che francesi e olandesi lo bocciassero. Non vedo perché tirarla in ballo nella Costituzione. Meglio sarebbe rappresentare i nostri interessi a Bruxelles con un po' di grinta in più. Duroy 20:22, 11 mag 2006 (CEST)

Su argomenti di attualità è difficile mantenere tutta la necessaria lucidità. Anche la parte relativa ai "pro" può essere criticata. Mi sembra però positivo che le due parti siano separate e che ci sia pure una parte comune. L'alternativa sarebbe rinunciare a scrivere su fatti di attualità. Per ora la tendenza sembra essere a lasciare l'attualità, anche se comporta fatica.

  • Il problema che viene evidenziato è che l'accentramento di poteri nelle mani del primo ministro, per quanto fosse più lieve, portò in precedenza al fascismo. I rimandi alle leggi ci sono. Chi vuole può verificare. Per quanto riguarda il Regno Unito, molti credono che esso sia una nazione con lunga tradizione democratica, che quindi può funzionare bene con un corpus giuridico abbastanza ridotto. D'altro canto si potrebbe osservare che il Regno Unito esiste grazie all'occupazione militare dell'Irlanda del nord, ancora oggi turbolenta. Il discorso sarebbe lungo. Forse è meglio se restiamo in Italia.
  • L'articolo 3 dice che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Se invece i cittadini di varie regioni hanno differente istruzione e differenti prestazioni sanitarie, il loro diritto all'istruzione ed alla salute viene realizzato in modo diverso. Che ci siano già oggi delle differenze tra una regione e l'altra è ben visibile, ma scrivere tali differenze in una legge (in particolare nella parte II della Costituzione) contrasta esplicitamente con l'art. 3.
  • Se la costituzione ancora non è entrata in vigore, si parla evidentemente di una frattura rivoluzionaria in campo giuridico: la nuova costituzione configura uno stato radicalmente diverso. Come già evidenziato tale stato radicalmente diverso ricorda sotto vari aspetti la dittatura fascista.
  • La Corte Costituzionale risulterà probabilmente indebolita e mi sembra corretto osservarlo.
  • L'ultimo punto sull'Unione Europea non è molto importante, ma è anche rivelatore: la riforma costituzionale non tiene conto dell'integrazione europea, non codifica il potere dei mass media, non protegge la riservatezza dei cittadini. Sarebbe pure utile un chiarimento sulla possibilità di votare localmente per chi è residente in un altro stato, definire cioé con chiarezza la cittadinanza. Sembrerebbe quindi non tener conto di alcuna delle innovazioni sociali degli ultimi decenni. (Da notare che esiste solo un cenno generico alle authority, senza dire in quali settori). Utente:Truman Burbank 11:04, 12 mag 2006 (CEST)
Sicuramente concordo con Truman sotto un aspetto: anche il sottoparagrafo dei "pro" "è caratterizzato da una certa parzialità (eufemismo) e da giudizi un po' affrettati". Non è detto, infatti, che un sistema "monocameralizzato" (che brutta espressione) determini un iter legislativo più snello ed efficace. Quello proposto nella riforma mi sembra un po' macchinoso. Non è nemmeno detto che la riduzione del numero dei parlamentari sia un toccasana. Neppure è scritto sulla pietra che le Regioni a Statuto Speciale siano un modello da imitare. A parte altri discorsi, basti dire che se alcuni enti a statuto speciale amministrano territori dal reddito notevolmente superiore alla media, almeno un paio di queste regioni non brillano, né per efficienza amministrativa, né per reddito pro capite. Suggerirei, quindi, di lasciar perdere le attese messianiche assieme a fascismo, rivoluzioni e art. 3, per limitarsi, se possibile, a critiche e lodi costruttive. Duroy 20:00, 12 mag 2006 (CEST)

[modifica] Valutazioni "pro" e "contro"?

Per quanto veritieri o argomentati siano i giudizi espressi, riterrei comunque più pratico evitare "valutazioni" di qualsivoglia natura, piuttosto che discutere con cadenza regolare su quali di esse siano npov, quali siano da aggiungere, quali siano opportune e quali no. Solleverei quindi qualche dubbio sull'opportunità di mantenere la voce "valutazioni", considerato che non si ha nemmeno il "senno del poi" in merito.

Beh, il paragrafo sulle valutazioni si potrebbe anche togliere. Dubito, però, che esista il necessario consenso in proposito. Duroy 20:02, 12 mag 2006 (CEST)
Concordo con l'anonimo. La distinzione in pro e contro è luogo di assidua frequentazione da parte di anonimi con valutazioni che in molti casi definire opinabili è generoso. Sarei anche per ridurre al minimo il paragrafo sulla riforma. In fondo fino ad ora èuna delle tante riforme tentate anche se è quella che ha raggiunto lo stadio più avanzato. Dopo il referendum si vedrà se ampliarla in modo organico oppure lasciare poche righe --TierrayLibertad 02:49, 15 mag 2006 (CEST)

[modifica] Progetto di riforma costituzionale del 2005

Nel seguito le valutazioni sulla riforma, rimosse dalla pagina principale in base alla discussione. --Utente:Truman Burbank 11:07, 15 mag 2006 (CEST)

[modifica] Valutazioni

[modifica] Pro

  • Fine del bicameralismo perfetto, del «bicameralismo paritario assurdo e ingombrante» (come lo definì Crisafulli) ; introduzione di un bicameralismo imperfetto, sulla scia delle maggiori e più efficienti democrazie: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia.
  • Il procedimento legislativo monocamerale dimezza (almeno) i tempi dell'iter legislativo: le leggi non dovranno più fare infinitamente la spola fra Camera e Senato, mentre oggi si richiede il consenso dei due rami del parlamento anche su punti e virgole.
  • Si riduce di circa 200 unità il numero dei Parlamentari.
  • La legge dovrà stabilire limiti al cumulo delle indennità parlamentari con altre entrate.
  • I regolamenti parlamentari dovranno tutelare i diritti delle opposizioni: ora questo non è previsto.
  • La fiducia viene concessa e revocata dalla sola Camera dei Deputati. Con questo sistema la maggioranza uscita dalle elezioni del 2006 godrebbe di una stabilità notevole e non risicata come a causa del macchinoso sistema attuale.
  • Le norme antiribaltone garantiscono la governabilità e tranne il caso della fiducia costruttiva rimettono la scelta subito agli elettori, dando il giusto peso al popolo sovrano.
  • Il Primo ministro non è più semplice mediatore fra le forze di coalizione, ma effettivamente capo del governo, avendo il potere di nominare e revocare i ministri e di chiedere e ottenere dal Presidente lo scioglimento delle Camere (come avviene nel Regno Unito, la più antica monarchia costituzionale).
  • Si federalizza l'ordinamento, dando più poteri alle Regioni, sulla scia dell'esperienza delle Regioni a Statuto Speciale, praticamente federali, caratterizzate da più efficienza amministrativa e maggior benessere (esempio: in Trentino-Alto Adige un insegnante si ritrova in busta paga 500 € netti in più al mese).
  • Si «rimedia ai pericoli per l'unità nazionale del federalismo sgangherato del Titolo V dell'Ulivo» (definizione del costituzionalista ds Augusto Barbera), reintroducendo l'interesse nazionale.
  • Si democratizzano le riforme della Costituzione, potendo essere sempre sottoposte a referendum confermativo, cosa oggi impossibile, se in seconda lettura le Camere le votassero con maggioranza dei due terzi.
  • Aumentano le garanzie per i comuni e le province, gli enti più vicini ai cittadini: potranno ricorrere alla Corte costituzionale in caso di lesione delle proprie competenze.
  • Si dà protezione costituzionale alle Autorità garanti dei cittadini e dei consumatori.

[modifica] Contro

  • La critica principale è che la riforma configurerebbe un nuovo tipo di governo, fornendo al primo ministro poteri che non aveva Benito Mussolini in età fascista. Infatti il potere del primo ministro non sarebbe limitato né dal Presidente della Repubblica nè dalle Camere. Durante la dittatura fascista esisteva, almeno formalmente, il potere del Re che si contrapponeva al primo ministro (il quale peraltro non veniva eletto democraticamente). Con la riforma proposta, le leggi potrebbero passare con l'approvazione di una sola camera e comunque il primo ministro potrebbe proporre di sciogliere le camere in caso di contrasti (in questo caso dovendo lasciare la carica di primo ministro e dovendosi sottoporre a nuove elezioni). Il Presidente della repubblica acquisirebbe un ruolo puramente notarile.
  • Ciò è possibile perché le modifiche alla seconda parte della Costituzione svuoterebbero di contenuto la prima parte, per esempio facendo perdere significato all'art. 3, il quale proclama l'uguaglianza di tutti i cittadini, dal momento in cui assistenza e organizzazione sanitaria e organizzazione scolastica diventano competenze regionali.
  • Evidentemente la frattura rivoluzionaria che si configurerebbe con la riforma stabilirebbe nuovi assetti di potere, una nuova costituzione materiale, che potrebbe essere accettabile solo nel caso di ampia condivisione delle modifiche, cosa che non si è verificata.
  • Non marginale il fatto che si chiami "devolution" uno sconvolgimento sostanziale degli equilibri tra i poteri previsti nella Costituzione del '48, in cui la variante principale non è un flusso di potere verso le regioni, ma l'accentramento di potere nelle mani del primo ministro.
  • La modifica alla composizione della Corte costituzionale potrebbe portare a una maggiore politicizzazione della Corte.
  • La modifica delle possibilità di ricorso alla Corte Costituzionale potrebbe causare un aumento dei ricorsi molto oltre le possibilità di valutazione di un'assise di 15 giudici.
  • L'introduzione di iter legislativi disgiunti per Camera e Senato provocherà palesi conflitti nell'attribuzione degli ambiti di intervento e nella promulgazione delle leggi.
  • Nessun riferimento specifico all'ordinamento comunitario e all'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea.

[modifica] Cancellazione Modifiche

Primo: "Il voto degli italiani all'estero, decisivo alle precedenti politiche per assegnare il Senato all'Unione, si è espresso in maggioranza a favore della riforma." Non sono solito cancellare il lavoro degli altri, ma qualcuno mi dice cosa c'entra questo paragrafo?

Secondo:

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«Se vogliamo andare dove è nata la Costituzione, dobbiamo recarci nelle carceri dove i partigiani furono rinchiusi e torturati e sui monti dove morirono. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.»
(Piero Calamandrei - Discorso agli studenti milanesi, 1955)

Credo che sia un incipit giustificato per la Costituzione Italiana, visto e considerato che la CArta nasce da espressione di movimenti politici che hanno combattuto la Resistenza. Se è il caso di toglierlo preferirei che si esprimesse la comunità non un solo individuo! grazie--Illy78 - ウィリアム 23:46, 28 giu 2006 (CEST)

Primo: magari nun c'azzecca niente, ma era una curiosità e l'ho messa. Possiamo anche non metterla, non cambia nulla. Secondo: Sul fatto che la CArta sia nata da espressione di movimenti politici ecc. ecc. non ho dubbi, a parte la forma. Il discorso, però, rimane retorico, in quanto, se volessimo indicare tutti coloro che sono caduti per la liberazione dell'Italia, dovremmo fare almeno una menzione anche agli statunitensi, britannici, canadesi, sudafricani, australiani ... caduti in gran numero nella risalita dello Stivale, e il cui apporto fu almeno uguale a quello dei partigiani. Poi, perché non si ricordano mai le truppe del Regio esercito, che liberarono Bologna? Forse certi morti valgono più di altri. Duroy 00:00, 29 giu 2006 (CEST)

Se il primo "nun c'azzecca niente" potevi non metterla, anche perchè non mi pare sia determinante al fine enciclopedico!
Sul secondo giustissimo, peccato che la Carta Costituzionale è Italiana e non statunitense, britannica, canadese, sudafricana, australiana, ecc...! Non credo che Calamadrei non facesse una distinzione di divisa, sta di fatto che citava tutti coloro hanno dato la vita, sia per conquistare la libertà, sia per viverla, come a Marzabotto, come a Sant'Anna, e ti assicuro che chi è entrato per primo in quei paesi è un dettaglio del tutto trascurabile!
Niente di personale, mi sembrava che fosse un omaggio realistico a ciò che la Costituzione rappresenta.--Illy78 - ウィリアム 00:13, 29 giu 2006 (CEST)

[modifica] Riforme Costituzionali "abortite"

Ma ha senso di lungarsi sulle riforme costituzionali o progetti di riforma una volta che sono state "aborite"? Oltre ad appesantire l'articolo non aggiungono niente di enciclopedico ( in senso stretto). Forse è interssante dal pdv della storia politico e costituzionale, ma serve per speigare cos'è la costituzione oggi? --Mac 14:00, 28 ago 2006 (CEST)

Sono d'accordo in linea di massima. Suggerirei di dedicare alla riforma non approvata dall'elettorato una voce apposita (l'argomento è senza dubbio enciclopedico) e lasciando qui una descrizione di poche righe. --Duroy 19:42, 28 ago 2006 (CEST)


[modifica] Bozza

Ho abbozzato qualcosa sui principi fondamentali della Costituzione. Scritto così però non va proprio bene credo, fate i vostri commenti e le vostre modifiche. Poi si potrebbe inserire con le direttrici fondamentali.--Jaqen il Telepate 01:08, 22 set 2006 (CEST)

Ho inserito il testo nella voce, con le modifiche apportate da Raphael. Lo tolgo da qui per evitare doppioni.--Jaqen il Telepate 11:54, 22 set 2006 (CEST)

[modifica] La Costituzione in Vetrina

Aggiungete qui le modifiche da apportare per farne, a vostro avviso, una voce da vetrina. Interlineate le singole modifiche una volta averle effettuate sul testo. *Raphael* Scrivi al tuo Angelo 02:05, 22 set 2006 (CEST)

  1. Disciplina della revisione costituzionale.
  2. Revisione e semplificazione della sintassi dei periodi.
  3. Inserimento di immagini istituzionali (Camera dei Deputati, Senato della Repubblica)
  4. Inserimento di un'immagine della Costituzione (tipo questa per capirci)

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aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

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aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

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