Decapitazione
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La decapitazione è un metodo di esecuzione che consiste nel taglio della testa.
[modifica] Varianti e cenni storici
Il taglio viene eseguito spesso tramite una spada, anche se ha molte varianti: nel Regno Unito, per esempio, era usata un'accetta e in Francia, dal 1792 al 1977 (ultima esecuzione; la pena di morte venne abolita nel 1981) la ghigliottina (che è stata "esportata" in molti stati).
Fino al XVIII secolo in Europa la decapitazione venne considerata come un metodo di esecuzione "onorevole", riservata ai nobili, mentre i borghesi e i poveri erano puniti con metodi crudeli, come lo squartamento.
In Cina, invece, era considerata peggiore dello strangolamento perché, secondo la religione tradizionale, i corpi devono rimanere intatti. Nel 1905, con il nuovo codice penale, vennero conservati solo decapitazione e fucilazione e nel 1949, con l'avvento al potere del regime comunista, rimase solo quest'ultima.
[modifica] Situazione attuale
Al giorno d'oggi solo l'Arabia Saudita conserva la decapitazione come metodo di esecuzione, anche se alcune organizzazioni non governative dicono che è praticata da dittature africane e asiatiche. È usata spesso dai terroristi sugli ostaggi: ad esempio in Iraq sono state decapitate diverse persone prese in ostaggio e durante la prima guerra cecena i guerriglieri hanno decapitato molti prigionieri russi.
[modifica] Effetti
Con la decapitazione si perde coscienza in pochi secondi e la morte sopraggiunge dopo 1-2 minuti.