Enrico Ferri
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Enrico Ferri (La Spezia, 17 febbraio 1942) è un uomo politico italiano, è stato ministro della Repubblica, segretario nazionale del Partito Socialista Democratico Italiano, poi esponente di Forza Italia, attualmente dell'UDEUR.
Laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze nel 1966. Magistrato dal 1970.
Esponente del PSDI, è stato ministro dei Lavori Pubblici nel 1988-89 (noto per aver posto il limite dei 110 km/h in autostrada, da cui il soprannome Ministro dei 110 all'ora) e segretario del PSDI dal 1993 al 1994.
Dopo la crisi di Tangentopoli che colpì duramente il PSDI, nel 1994 presentò il partito in pochi collegi uninominali sotto il simbolo "Socialdemocrazia delle libertà" con altri esponenti ex-socialisti craxiani.
Partecipò alle elezioni europee del 1994 con il simbolo storico del sole nascente e raccolse lo 0,7%. Venne così eletto all'europarlamento e si iscrisse al Gruppo Socialista Europeo. Tuttavia a distanza di pochi mesi si candidò alla presidenza della Provincia di Massa-Carrara col sostegno del centrodestra, di Forza Italia e di Alleanza Nazionale. Questo comportò ulteriori fratture dentro il partito e l'espulsione ufficiale da parte dell'Internazionale Socialista e del Partito del Socialismo Europeo al quale il PSDI e Ferri aderivano.
Ferri fu così costretto a lasciare la segreteria del partito. Anche per questo il 10 dicembre 1994 insieme con Luigi Preti, fondò il movimento Socialdemocrazia Liberale Europea (SOLE).
Nel gennaio 1995 un regolare congresso del PSDI mise definitivamente in minoranza la corrente "moderata" di Ferri e Preti, nominando segretario del partito Gian Franco Schietroma.
Nel 1995 allora il movimento SOLE divenne partito autonomo e si avvicinò all'area di centro-destra, stringendo una collaborazione privilegiata con il Centro Cristiano Democratico. Luigi Preti, non favorevole a tale scelta, si distaccò dal SOLE dando vita al Movimento per la Rinascita Socialdemocratica, soggetto politico federato con Forza Italia.
Alle elezioni politiche del 1996 Ferri fu candidato nelle liste del Biancofiore che univano CCD e CDU, senza tuttavia risultare eletto.
Nel 1998 Ferri, ancora legato al CCD (del quale divenne vicepresidente nel 1997-98), seguì Clemente Mastella nell'esperienza dell'Unione Democratica per la Repubblica (UDR) di Francesco Cossiga. L'esperienza però durò poco.
Nel 1999 si spostò in Forza Italia riprendendo i rapporti con l'amico Luigi Preti. Alle elezioni europee del 1999 è candidato nelle liste del partito guidato da Silvio Berlusconi ed è eletto all'europarlamento dove vi rimane fino al 2004.
Ricandidato in Forza Italia alle elezioni europee del 2004 non è più rieletto.
In occasione delle elezioni politiche del 2006 torna con Mastella e approda all'UDEUR, scegliendo la coalizione di centro-sinistra. Non risulta eletto. Dopo la nomina di Mastella a Ministro della Giustizia è stato nominato responsabile dell'Ufficio Coordinamento Attività Internazionali (UCAI) presso il Ministero della Giustizia.
MPE italiano | Gruppo | Lista di elezione | Partito italiano | Area | Preferenze |
---|---|---|---|---|---|
1989 - 1994
|
PSE
Forza Europa, Unione per l'Europa, PPE-DE PPE-DE |
PSDI
PSDI |
PSDI
PSDI, Forza Italia Forza Italia |
-
- - |
-
- - |