Evagrio Pontico
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Diacono e teologo, Evagrio nacque a Ebora, nella regione del Ponto (Asia minore), nel 345. Amico di Basilio il Grande e di Gregorio di Nazianzo, visse a Costantinopoli, prima di ritirarsi tra i Padri del deserto (nel 385) come discepolo di Macario l'Egiziano. Nei suoi scritti, in particolare nel Trattato sulla preghiera e nel Praktikos, racchiuse il suo insegnamento sulla vita monastica. A lui si deve una prima classificazione dei vizi capitali e dei mezzi per combatterli. Le sue opere furono condannate al Concilio di Costantinopoli nel 533 come origeniane. Ma, nonostante la condanna, Evagrio è venerato ancora oggi in tutto l'Oriente cristiano come un padre della vita monastica e un teologo di primo piano, ispiratore dell'esicasmo. La Filocalia gli dedica ampio spazio. Le sue opere più importanti, oltre a quelle già citate, sono le Sentenze sulla conoscenza (Kephalia gnostika) e il Libro delle confutazioni (Antirrhetikos), composte di aforismi e di brevi annotazioni. Morì nel 399.