Tre colori: Film Bianco
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Titolo originale: | Trois couleurs: Blanc |
Paese: | Francia, Polonia, Svizzera |
Anno: | 1994 |
Durata: | 89' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | sentimentale |
Regia: | Krzysztof Kieślowski |
Soggetto: | Krzysztof Kieślowski, Krzysztof Piesiewicz |
Sceneggiatura: | Krzysztof Kieślowski, Krzysztof Piesiewicz |
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Fotografia: | Edward Kłosiński |
Montaggio: | Urszula Lesiak |
Musiche: | Zbigniew Preisner |
Scenografia: | Halina Dobrowolska |
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Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Tre colori: Film Bianco (Trois couleurs: Blanc) è un film del 1994 di Krzysztof Kieślowski; secondo della trilogia che il regista polacco ha dedicato ai tre colori della bandiera francese e, di conseguenza, al motto della rivoluzione francese, "Liberté, Égalité, Fraternité".
In particolare, in questo film, il regista sviluppa il tema dell'uguaglianza, interpretando questo valore più come un obiettivo, un'aspirazione da conseguire, che come un presupposto necessario del vivere umano. È il desiderio - destinato a naufragare - di ricostruire una parità inizialmente tradita, quello che spinge, infatti, il protagonista maschile, Karol Karol, a una vera e propria metamorfosi esistenziale, che lo porterà, infine, a sovvertire completamente il suo destino e quello dell'ex moglie, Dominique.
[modifica] Trama
La storia si svolge inizialmente a Parigi, successivamente l'azione si sposta in Polonia, patria del protagonista Karol Karol. Costui, esperto parrucchiere, aveva conosciuto e sposato una bellissima donna francese, Dominique. Il matrimonio, tuttavia, dopo sei mesi è già fallito: Dominique e Karol infatti sono convocati presso il tribunale, per l'udienza che stabilirà i termini della loro separazione, motivata con la mancata consumazione sessuale del rapporto. Karol cerca disperatamente di opporsi: è realmente innamorato della moglie, e chiede al giudice, vanamente, un po' di tempo, per riconquistare Dominique. "Dov'è qui l'uguaglianza?" domanda Karol al giudice, il quale sembra non dare ascolto ai suoi argomenti, espressi nel francese stentato proprio di un immigrato polacco.
La separazione è formalizzata e Karol si ritrova a vagare per le vie di Parigi, senza più né casa, né soldi, con la sola compagnia di una valigia, vuota, nella quale la moglie gli ha lasciato solo i suoi attestati di parrucchiere, e gli strumenti del mestiere: un pettine e una forbice. Incredibilmente, sarà proprio quella valigia, per Karol, la fonte di una nuova vita, e l'opportunità, per rivendicare l'uguaglianza, tradita dalla moglie e dal giudice.
Infatti, la sera stessa, Karol si ritrova nella metropolitana di Parigi, dove conosce, mendicando, un altro uomo polacco, Mikolaj. È con quest'ultimo che Karol dovrà scoprire la più amara verità: Dominique ha un altro uomo. Le voci, i sospiri, uditi al telefono, rendono la scoperta inequivocabile. Karol e Mikolaj restano insieme, nella stazione deserta; entrambi troveranno l'uno nell'altro la propria possibilità di riscatto. Mikolaj chiede a Karol un favore: c'è un uomo, in Polonia, che deve morire. Non può uccidersi, ma pagherà molto bene un estraneo, disposto a farlo. In cambio, Mikolaj aiuterà Karol a ritornare in patria, nascosto dentro l'enorme valigia, unico lascito dell'esperienza francese.
Il viaggio si rivela per Karol più pericoloso del previsto: giunta in Polonia, la valigia, entro cui viaggia, è rubata e portata via alla consegna dei bagagli dell'aeroporto, e solo dopo aver corso un grande pericolo, Karol riesce ad arrivare alla sua meta, cioè la casa del fratello Jurek, a Varsavia, dove riprende a lavorare come parrucchiere, nel negozio di lui.
Rapidamente Karol riesce a mettere da parte un po' di soldi, ma per il suo progetto questo non basta; ripreso contatto con Mikolaj, si accorda quindi per uccidere quell'uomo, di cui i due avevano parlato nella metropolitana di Parigi. Con stupore di Karol, quell'uomo si rivelerà essere proprio l'amico: egli simulerà quindi l'uccisione, ma Mikolaj gli consegnerà ugualmente i soldi, e soprattutto, da questo momento in poi, diventerà il suo più stretto amico e collaboratore. Karol infatti, con i soldi messi da parte e con altri, guadagnati mediante alcune speculazioni immobiliari, può fondare finalmente una sua impresa, che in breve tempo gli permette di accumulare un enorme fortuna. È a questo punto che Karol può finalmente rivendicare l'uguaglianza perduta, riscattandosi dall'ingiustizia patita dalla moglie Dominique e dal tribunale francese. Il piano è questo: Karol organizzerà, con l'aiuto di Mikolaj, la propria morte, facendo ritrovare un cadavere dai lineamenti irriconoscibili e gettando la colpa sulla moglie Dominique, che nel frattempo sarà giunta dalla Francia attratta dall'espediente dell'enorme fortuna lasciata, in eredità, dall'ex-marito. In questo modo Dominique sarà arrestata per omicidio, e Karol si ritroverà all'estero, per iniziare una nuova vita dopo aver cambiato, nuovamente, identità.
Il piano va perfettamente in porto; i due protagonisti avranno anche il tempo di incontrarsi e fare l'amore, con grande sorpresa di Dominique (che credeva Karol già morto), nella stanza d'albergo, prima della fuga definitiva di Karol. Ora, ritrovata momentaneamente l'uguaglianza perduta, mediante una nuova ingiustizia, tutte le difficoltà sessuali di Karol sono superate: il regista sembra quindi suggerirci che il sesso e il denaro sono gli inevitabili corollari di una disparità irriducibile che separa, e contrappone, ciascun uomo all'altro; e anche laddove questa distanza sembra sanarsi, tuttavia questo è possibile solo mediante una ulteriore ingiustizia, che instaurerà una nuova disparità al posto della precedente.
La conclusione del film è intensa e drammatica, quasi a certificare la sconfitta morale di entrambi i protagonisti: Karol si reca nel carcere, dove è detenuta la moglie, e osserva, da lontano, la finestra dove ella sembra affacciarsi. Dominique fa un gesto, come a riportare al dito l'anello - il matrimonio - rinnegato. E Karol, irrimediabilmente separato - stavolta per sua scelta - dalla moglie, finalmente piange.
[modifica] Bibliografia
- K.Kieslowski e K.Piesiewicz. "Tre colori - Blu, Bianco e Rosso". Trad. di M.Fabbri. Bompiani, 1994, Milano. (sceneggiatura dei film e intervista agli autori)
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Tre colori: Film Bianco dell'Internet Movie Database
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