Francisco Largo Caballero
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Francisco Largo Caballero (Madrid, 15 ottobre 1869 - Parigi, Francia, 23 marzo 1946) è stato un uomo politico spagnolo.
È stato capo del governo spagnolo dal 4 settembre 1936 al 17 maggio 1937.
[modifica] Biografia
Da giovane lavorava nell'edilizia come stuccatore. Partecipò allo sciopero dei lavoratori delle costruzioni nel 1890 e si iscrisse al Partito Socialista spagnolo (PSOE) nel 1894. Nel 1925, alla morte del fondatore del partito, Pablo Iglesias, Caballero divenne segretario del partito e del sindacato socialista, l'UGT.
Di posizioni moderate all'inizio della carriera politica, appoggiò il mantenimento di un certo grado di collaborazione dell'UGT con il regime dittatoriale del generale Miguel Primo de Rivera, cosa che consentì al sindacato di continuare a operare anche sotto la dittatura (che durò dal 1923 al 1930). Per Largo Caballero questo fu l'inizio dell'antagonismo con Indalecio Prieto, che si opponeva a ogni collaborazione con il regime.
Fu ministro delle Relazioni Sindacali tra il 1931 e il 1933, nei primi governi della Seconda Repubblica Spagnola, quello guidato da Niceto Alcalá-Zamora e quello del suo successore Manuel Azaña. Godette di grande popolarità tra i lavoratori, che vedevano nel suo stile di vita austero il riflesso della loro condizione.
Dalle elezioni del 19 novembre 1933 uscì vittorioso il cartello delle destre, la CEDA. A presiedere il governo fu nominato il radicale centrista Alejandro Lerroux, ma la maggioranza governativa era dominata dalla CEDA.
In risposta alla sconfitta, Largo Caballero abbandonò le sue posizioni moderate, iniziò a parlare di "rivoluzione socialista" e divenne la guida della corrente di sinistra marxista e rivoluzionaria dell'UGT e del PSOE. Nell'ottobre 1934, dopo che entrarono nel governo tre ministri della CEDA, fu uno dei capi della rivolta nelle Asturie e in Catalogna, repressa duramente dal governo.
Egli difese il patto d'alleanza con gli altri sindacati e partiti operai, come i comunisti del PCE o il sindacato anarchico CNT. Ancora una volta, le sue posizioni divergevano da quelle di Prieto. La contrapposizione tra il "moderatismo" di Prieto e il "massimalismo" di Largo Caballero si fece sempre più netta e Largo Caballero iniziò a essere soprannominato il Lenin spagnolo.
Il 17 luglio 1936 un sollevamento militare diede inizio alla guerra civile spagnola. Il 4 settembre, mentre i combattimenti erano intensissimi, Largo Caballero fu nominato capo del governo e ministro della Guerra. Oltre che sulla conduzione della guerra stessa, si concentrò sul mantenimento della disciplina militare e dell'autorità del governo all'interno della parte di Spagna rimasta repubblicana. Nonostante questi sforzi, una rivolta scoppiata a Barcellona tra il 3 e l'8 maggio 1937, guidata dai trotskisti del POUM e gli anarchici della CNT, diede ai comunisti del PCE, ostili al POUM, l'occasione di causare una crisi di governo. Largo Caballero fu costretto alle dimissioni il 17 maggio, fu sostituito dal dottor Juan Negrín, anch'egli socialista del PSOE ma più gradito ai comunisti.
Dopo la definitiva sconfitta dei Repubblicani nel 1939, si rifugiò in Francia. Arrestato durante l'occupazione nazista, passò gran parte della Seconda Guerra Mondiale nel campo di concentramento di Sachsenhausen (Oranienburg), fino alla sua liberazione a guerra terminata. Morì in esilio a Parigi nel 1946; i suoi resti furono portati a Madrid solo dopo la fine del franchismo, nel 1978. In quella occasione i socialisti (il partito PSOE, il sindacato UGT e l'organizzazione giovanile JSE) fecero celebrare un funerale alla sua memoria a cui parteciparono cinquecentomila persone.
Predecessore: | Presidente del Governo spagnolo | Successore: | ![]() |
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José Giral Pereira | 1936 - 1937 | Juan Negrín López | I |