Fritigerno
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Fritigerno (gotico Frithugairns, "desideroso di pace"; m.380), re dei Visigoti Tervingi (369-380), fu uno dei principali re-guerrieri germanici che, grazie alle vittorie nel corso della guerra gotica (377-382), contribuì alla caduta finale dell'Impero Romano d'Occidente circa cento anni più tardi.
Le prime fonti che menzionano il nome di Fritigerno vengono dal periodo in cui l'imperatore Valente combatté contro i visigoti Tervingi tra il 367 e il 369, e al tempo dell'invasione degli unni (375). In questo periodo scoppiò una guerra civile tra Fritigerno e Atanarico, un altro condottiero visigoto. Per ottenere maggior credito presso Valente, Fritigerno acconsentì alla conversione all'Arianesimo (una ramificazione, poi dichiarata eretica dal concilio di Nicea, della religione cristiana). Suddetta guerra civile fu presumibilmente vinta da Atanarico, visto che poi fu lui a condurre e vincere una battaglia contro gli unni nel 376.
Gli unni però, dopo aver sottomesso le genti ostrogote, continuarono a esercitare pressione sui confini delle terre abitate dai visigoti; a questo punto Atanarico si ritirò in Transilvania, mentre Fritigerno riuscì a persuadere Valente a consentire a lui e alle sue genti di attraversare il Danubio e trovare salvezza nella provincia sotto il controllo romano della Tracia. Secondo gli accordi, i goti sarebbero stati coscritti nell'esercito romano e a loro sarebbe stata concessa piena cittadinanza, ma in realtà non accadde niente di tutto questo.
Durante l'autunno del 376, i romani aiutarono le genti di Fritigerno e Alavivo a stabilirsi nella provincia della Mesia. Diversi seguaci di Atanarico si unirono, e questo causò a Fritigerno problemi di governo; a complicare la situazione, una carestia colpì la regione nel 377. Fritigerno chiese aiuto ai governanti della provincia, Lupicino e Massimo, i quali, anziché rispondere all'appello, decisero di approfittare della situazione e vendere provvigioni al mercato nero a prezzi esorbitanti. I goti furono costretti a vendere i propri bambini come schiavi per sopravvivere e, come era pratica romana per liberarsi di personaggi scomodi, alcuni dei leader goti invitati ad un banchetto organizzato dai romani, furono uccisi mentre altri vennero presi in ostaggio. Probabilmente tra questi ultimi era Alavivo, mentre Fritigerno riuscì a scappare, riunendosi alle sue genti per diventarne leader supremo. Poco dopo fu dichiarata guerra aperta all'impero romano.
Fritigerno guidò i suoi uomini in quella che poi divenne la guerra gotica (377-382). Le truppe di Lupicino vennero completamente sconfitte dopo una battaglia nel 377; questo lasciò un vuoto nella difesa nella regione che permise ai goti di prendere il controllo effettivo della più ricca Tracia. La crisi continuò nel 378 e, il 9 agosto di quell'anno, Fritigerno vendicò la sconfitta subita dalle sue genti alla battaglia di Naisso di 109 anni prima, causando una delle peggiori sconfitte perpetrate ai danni dei romani, ad Adrianopoli, dove l'imperatore Valente venne ucciso. Questa clamorosa vittoria diede a goti praticamente libero accesso a tutti i Balcani, eccezion fatta per la capitale Costantinopoli che non poté essere conquistata per la mancanza di macchine da assedio appropriate. Questo comunque non fermò i goti dal saccheggiare la regione, arrivando fino in Grecia.
Fritigerno continuò a combattere i romani con alterne fortune per i due anni successivi, venendo riconosciuto dalla maggior parte dei visigoti come re. Quando morì, gli succedette Atanarico, che divenne di fatto il primo re visigoto universalmente riconosciuto dalla totalità delle genti visigote, il quale riuscì infine a firmare una pace con i romani.