Gastroscopia
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Per gastroscopia (o EGDS: Esofago-Gastro-Duodeno-Scopia) si intende l'analisi del lume dell'esofago, dello stomaco e del duodeno (il tratto iniziale dell'intestino tenue) attraverso un apposito strumento, il gastroscopio. L'esame viene effettuato su pazienti a digiuno da almeno dieci-dodici ore, il cui ultimo pasto sia stato essenzialmente a base di liquidi.
Il gastroscopio permette l'osservazione diretta delle cavità dell'esofago, dello stomaco e del duodeno. Esso infatti è munito di una sonda di circa 8-12 mm di diametro, attrezzata con una telecamera ed un fascio di luce (propagata tramite fibre ottiche) all'estremità.
Attraverso un canale interno alla sonda, è anche possibile il prelievo - indolore - di campioni bioptici di tessuti, utilizzabili per indagini più approfondite (attraverso approcci istologicio citologici). In alcuni casi (gastroscopia operativa), l'EGDS viene effettuata per rimuovere piccoli corpi estranei, termocoagulare lesioni, etc.
L'esame è invasivo, ma è sicuro, di breve durata (pochi minuti) e assolutamente non doloroso; può causare semmai un lieve fastidio, con nausea e disagio, significativamente riducibili previa una leggera sedazione e l'uso di anestetici topici. La sua importanza clinica è fondamentale nella diagnosi precoce e nella valutazione delle affezioni gastroenterologiche.
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