Georges Eugène Sorel
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Georges Sorel (Cherbourg, 2 novembre 1847 - Boulogne-sur-Seine, 29 agosto 1922), filosofo e pensatore francese.
Ingegnere civile, dopo aver rassegnato nel 1892 le dimissioni si dedicò allo studio dei problemi sociali. Nel 1893 si dichiarò socialista e marxista. Tra il 1898 ed il 1901 partecipò al dibattito sulla crisi del marxismo schierandosi dalla parte dei revisionisti. A partire dal 1905, fu tra i maggiori teorici del sindacalismo rivoluzionario che consideravano il sindacato, libero da ogni influenza politica, lo strumento essenziale della lotta di classe.
Nel 1908 pubblicò Riflessioni sulla violenza (Réflexions sur la violence), che divenne il suo libro più famoso.
Amico di Henri Bergson e di Benedetto Croce, considerava la violenza necessaria nella lotta contro il capitalismo e rimproverava al marxismo il suo carattere utopistico e dogmatico. Le lotte sociali dei lavoratori, ed in particolare lo sciopero generale, erano da lui ritenute come il mito sociale garante delle trasformazioni.
Dopo un periodo di disillusioni che lo portò a guardare con simpatia all'estrema destra antiparlamentare francese (1909-1912), divenne un oppositore accanito alla guerra scatenata nel 1914 e poi un sostenitore della Rivoluzione russa e dei bolscevichi.
Il suo pensiero destò più fascino in Italia, dove pubblicò alcuni dei suoi libri, che in ogni altro paese compresa la stessa Francia.
[modifica] Pensiero politico
Il proletariato non ha bisogno di guide, è consapevole della sua funzione rivoluzionaria; riprende da Lenin e Rosa Luxemburg il primato dell’azione: un elogio del fare che ha anche una coloritura psicologica (il fare è un premio a se stessi, dà un senso alla propria vita). Concetto di autonomia della classe proletaria: è qualcos’altro rispetto alle altre classi e deve essere fiera della propria autonomia.
Sorel è contrario al positivismo: a suo parere il progresso è dovuto esclusivamente all’azione, il positivismo, insistendo sulla scienza, riduce gli spazi della forza creatrice dell’azione. Si distingue, poi, per una feroce critica antiborghese: la borghesia si accontenta della propria mediocrità ed è attirata solo dalla vita comoda e dal denaro; il parlamento è il tipico luogo politico della borghesia, è utile solo al mantenimento dello status quo, e vi si palesa quel chiacchiericcio vuoto che è tipico dell’essenza borghese. Il socialismo parlamentare è degenerazione del socialismo in quanto legittima lo Stato e finisce, perciò, per legittimare la borghesia; l’alternativa è l’azione rivoluzionaria del proletariato (che non deve condividere nulla con le istituzioni e le organizzazioni borghesi). Visto che si sta consolidando, purtroppo, la prassi di un socialismo parlamentare, va da sè che la rivoluzione non potrà essere condotta dal partito, bensì dal sindacato. Si arriverà alla rivoluzione attraverso lo sciopero che, secondo Sorel, è un vero e proprio “tirocinio rivoluzionario”: attraverso lo sciopero il proletariato acquisisce coscienza di classe. Lo sciopero generale è punto creatore della rivoluzione: porta all’abolizione delle differenziazioni sociali; non ha, però, una tempistica e dei confini precisi, è un’essenza di riscatto sempre presente nelle coscienze dei proletari. Lo sciopero generale è “il mito nel quale si racchiude tutto intero il socialismo”; lo sciopero non potrà mai essere strumento di contrattazione in quanto “tirocinio rivoluzionario”. La classe proletaria ha dentro di sè la morale del fare che è anche morale del creare: è una morale di classe ma dopo la rivoluzione diventerà morale di tutta la società; tale morale è anche barbarica (perché in grado di spazzare via il mondo borghese così come i barbari avevano spazzato via la corrotta società romana). La simpatia per Lenin è dovuta all’apprezzamento del suo ricorso all’azione.
[modifica] Bibliografia
- Shlomo Sand, L'illusion du politique. Georges Sorel et le débat 1900, Paris, La Découverte, 1984.
- Jacques Julliard, Shlomo Sand (eds.), Georges Sorel en son temps, Paris, Le Seuil, 1985 (comprende, a cura di Shlomo Sand, la bibliografia degli scritti di Sorel la più completa).
- Georges Sorel, Paris, Cahiers de l'Herne, 1986.
- Marco Gervasoni, Georges Sorel, una biografia intellettuale. Socialismo e liberalismo nella Francia della belle époque, Milano, Unicopli, 1997.
- Georges Sorel, Decadenza parlamentare, Marco Gervasoni (ed.), (con una bibliografia degli scritti su Sorel, a cura di Shlomo Sand e Michel Prat), Milano, M&B Publishing, 1998.
- Willy Gianinazzi, Naissance du mythe moderne. Georges Sorel et la crise de la pensée savante (1889-1914), Paris, Ed. de la Maison des sciences de l'Homme, 2006.