Giacomo Brodolini
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Giacomo Brodolini (Recanati, 19 luglio 1920 - Zurigo, 11 luglio 1969) fu un sindacalista e politico italiano.
Dopo aver preso parte in veste di ufficiale alle campagne fasciste di Albania e di Grecia, venne inviato in Sardegna fino all'armistizio. Qui si compì la sua formazione politica, che lo vide entrare nelle file del Partito d'Azione, al quale aderì nel 1946 su impulso delle amicizie strette nella cerchia dei militanti antifascisti, prima tra tutte quella di Emilio Lussu. Dopo lo scioglimento del partito, avvenuto l'anno successivo, preferì rimanere fedele all'ala socialista (maggioritaria) dell'amico Lussu, e si schierò quindi a fianco del Partito Socialista Italiano.
Il suo spiccato interesse per il mondo del lavoro lo portò a ricoprire importanti incarichi sindacali: nel 1950 venne eletto segratario nazionale della Federazione dei lavoratori edili della CGIL, ruolo che lascerà solo nel 1955 per diventare vicesegretario della CGIL (ricoprendo la carica per un quinquennio, fino al 1960).
Dal 1963 al 1966 fu vicesegretario del Partito Socialista Italiano.
Venne scelto come ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nel secondo governo di Mariano Rumor (1968-1969), e sotto questa mansione introdusse fondamentali riforme nel mondo del lavoro: il superamento delle gabbie salariali, la ristrutturazione del sistema previdenziale e l'elaborazione dello Statuto dei lavoratori sono solo alcuni dei provvedimenti di cui fu promotore.
Morì a Zurigo nel 1969, alla vigilia di un intervento chirurgico che non lo avrebbe più restituito alla vita politica.
Per il suo impegno polutico e per i suoi alti meriti nella ricerca di una maggiore giustizia sociale gli venne conferita, dopo la morte, una medaglia d'oro al valore civile.
Una fondazione a lui intitolata opera oggi nel campo dell'economia, del diritto e della sociologia del lavoro.
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito della Fondazione Giacomo Brodolini