Giovanni Baglione
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Giovanni Baglione (Roma, 1566 – Roma, 1643) è stato un pittore e biografo di artisti italiano, che operò principalmente a Roma tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento.
È noto soprattutto per il celebre processo per diffamazione intentato a Caravaggio, il quale lo accusava di plagio. Nonostante non fosse ben considerato dai suoi colleghi, era ben visto dall'alta società e dalle alte istituzioni della Chiesa, soprattutto per il suo modo di fare che ingraziava i potenti a forza di inchini e smancerie.
Dopo inizi in ambito tardo manierista romano, fu fortemente influenzato dal naturalismo del Caravaggio. Un suo grande quadro d'altare (Resurrezione per la Chiesa del Gesù, del 1603, perduta, ma nota attraverso il bozzetto al Louvre) provocò aspre satire da parte di Orazio Gentileschi e del Caravaggio stesso.
Le sue opere più importanti sono gli Affreschi con storie di Maria a Santa Maria dell'Orto (1598-99); San Filippo, Offerta dei vasi fatta da Costantino a Silvestro nel transetto di San Giovanni in Laterano (1600) (del periodo tardo manierista romano); Estasi di S.Francesco (Collezione privata, 1601); Ss. Pietro e Paolo (Santa Cecilia in Trastevere, 1601), Amor divino che abbatte il profano (Dahlem di Berlino: sono opere con chiara influenza caravaggista). Nelle opere successive (tra cui la perduta Resurrezione di Tabita per la Basilica di San Pietro in Vaticano (1607), che gli valse il Cavalierato di Cristo) si staccò dal caravaggismo.
L'importanza dell'autore risiede principalmente nei suoi scritti storici: Le nove chiese di Roma, Le vite de' pittori, scultori et architetti dal pontificato di Gregorio XIII del 1572 in fino a tempi di Papa Urbano VIII nel 1642, ricchissimi di notizie e di'intelligenti osservazioni critiche.