Golfo Persico
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Il Golfo Persico (in persiano خلیج فارس pronunciato "khalij-e fārs", o خلیج پارس "Khalij-e Pars", in arabo: الخليج الفارسي) è un golfo dell'oceano Indiano che bagna le coste di Oman, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Bahrain, Kuwait, Iraq e Iran.
È ampio circa 233 000 km², lungo circa 800 km e largo tra 80 e 120. All'estremità occidentale si getta lo Arvandrud, formato dalla foce congiunta del Tigri e dell'Eufrate. Ad est tramite lo Stretto di Hormuz il golfo comunica con il Golfo di Oman e quindi con l'oceano. Le sue acque toccano i 180 metri di profondità (vicino a Capo Musandam) ma sono in genere meno profonde.
Tra le città più importanti che si affacciano sul golfo: Manama, Ras Tannura, Ahmadi e Abadan.
L'ambiente naturale è ricco di barriere coralline.
[modifica] Importanza geostrategica
Il golfo Persico insieme ai paesi che su di esso si affacciano costituisce un area di fondamentale importanza economica e strategica. Gli interessi principali riguardano il controllo delle ingenti riserve petrolifere e delle vie marittime per il loro trasporto.
Anche in considerazione di ciò oltre che per ragioni etno-religiose come la presenza di musulmani sciiti e sunniti e di popolazioni arabe e non arabe l'area del golfo Persico è stata teatro di guerre rileventi come la guerra Iraq-Iran (1980-1988) la prima guerra del golfo e l'invasione dell'Iraq del 2003. In tutte queste guerre hanno avuto una parte gli Stati Uniti. Avendo ottenuto il permesso di installare basi nell'area dopo l'invasione del Kuwait e anche dopo l'11 settembre 2001, e gestendo attualmente l'occupazione dell'Iraq, gli Stati Uniti controllano saldamente quest'area vitale per l'economia mondiale.
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