Id al-adha
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La ˁīd al-aḍḥā (arabo:عيدالأضحى), o ˁīd al-nahr (عيد ﺍﻟﻨﺤﺮ) o ˁīd al-qurbān (عيد ﺍﻟﻘﺮﺑﺎﻥ), è la festa del Sacrificio celebrata ogni anno nel mese lunare islamico di Dhū l Ḥijja, in cui ha luogo il pellegrinaggio canonico, detto Hajj.

Ha luogo il 10 Dhū l Ḥijja o nei tre immediati giorni successivi, in tutto il mondo islamico, unitamente ai pellegrini che assolvono all'obbligo del pellegrinaggio a Mecca. In tali giorni una norma islamica vieta qualsiasi tipo di ascesi e di digiuno, essendo questi i "giorni della letizia". La parola aḍḥā deriva dalla radice araba <Ḍ-Ḥ-Y>, che richiama il significato di "sacrificare", e si ricollega al ricordo delle prove che sarebbero state superate dal profeta Ibrāhīm e dalla sua famiglia, formata nel caso specifico da Hāgar e dal loro figlio Ismaele/Ismāˁīl. Il sacrificio del montone ricorda l'obbedienza assoluta di Abramo/Ibrāhīm al disposto divino di sacrificarGli Ismaele/Ismāˁīl[1] ad Allāh ma che venne fermato dall'angelo, finendo con il sacrificare al posto del figlio un montone. È quindi la festa della fede e della sottomissione a Dio ( islām ).
In teoria, nel giorno della ˁīd al-adhā, i musulmani sacrificano come Abramo un montone che, secondo la tradizione, dev'essere fisicamente integro, né troppo vecchio né troppo giovane, preferibilmente maschio. L'animale è sgozzato, il giorno 10 o nei due giorni seguenti, nel periodo di tempo ( waqt ) compreso fra la fine della preghiera del mattino e l'inizio della preghiera del pomeriggio. Viene sgozzato da un uomo, che deve essere in stato di purità legale ( tahāra ), pronunciando un takbīr, ovvero la formula: «Nel nome di Dio! Dio è il più grande».
Il montone viene diviso in tre parti uguali, una delle quali va consumata subito tra i famigliari, mentre la seconda va conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della comunità, che non hanno i mezzi economici per acquistarlo.
Nel caso concreto tuttavia, visto l'enorme numero di pellegrini (contingentato dalle autorità saudite a 2 milioni ogni anno) e l'impossibilità pratica di dar corso a una vera e propria mattanza di dimensioni straordinarie nelle zone del hajj, il pellegrino sottoscrive per lo più preventivamente la spesa necessaria per l'acquisto della vittima sacrificale, che, in caso di minori disponibilità finanziarie, può essere un animale di minor valore economico e di taglia più piccola di un montone. Esso sarà macellato ritualmente in appositi stabilimenti da personale specializzato e ad uopo stipendiato, in grado di lavorare la carne edibile e a conservarla, al fine di inoltrarle poi in quei paesi (islamici) che abbiano sofferto di carestie o di danni bellici o che versino comunque in precarie condizioni economiche.