Il Popolo d'Italia
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Paese | Italia |
---|---|
Lingua | italiano |
Periodicità | quotidiano |
Genere | Quotidiano politico |
Formato | ...... |
Diffusione | 80'000 (1915) |
Data di fondazione | 1914 |
Sede | Milano |
Sito web | [http://www.popoloditalia.it/ ISSN =] |
Il Popolo d'Italia è stato un quotidiano politico italiano, fondato da Benito Mussolini nel 1914, inizialmente per dare voce all'area interventista del Partito Socialista Italiano d'ispirazione repubblicana. Mussolini fu aiutato da ingenti finanziamenti di industriali francesi e italiani, che caldeggiavano l'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Dal 1922 divenne l'organo del Partito Nazionale Fascista, con una linea filomonarchica. Sospese le pubblicazioni il 26 luglio 1943 per riprenderle il 13 settembre 1943 come organo ufficiale della Repubblica Sociale Italiana, dopo la liberazione di Mussolini da parte dei tedeschi. Fu definitivamentre chiuso il 25 aprile 1945.
Nel 1998 venne richiesta al tribunale di Milano la riapertura del giornale. Nel 1999 venne rifondato nuovamente come quotidiano acquistabile solo in abbonamento, sempre con sede a Milano e con posizioni vicine all'estrema destra (soprattutto al partito Fascismo e Libertà).
Indice |
[modifica] Il Popolo d'Italia: Quotidiano Socialista
Il Popolo d'Italia, fu fondato dopo che Mussolini fu cacciato dal Partito Socialista e dalla direzione dell'Avanti!, di cui era direttore dell'articolo "Da Una Neutralità Assoluta ad una Neutralità Operante" ecco alcuni stralci dell'articolo che provocò del 18 ottobre 1914 in cui si schierava contro il partito a favore dell'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Espulso dal PSI fondò a Milano il 15 novembre 1914 Il Popolo d'Italia, come quotidiano socialista per l'ala inteventista del Partito Socialista. Il suo primo intervento fu l'articolo "Audacia!" dopo si schierava apertamante contro la monarchia e per una rivoluzione proletaria, l'articolo si conclude con queste frasi:
...Il grido è una parola che io non avrei mai pronunciato in tempi normali, e innalzo invece forte, a voce spiegata, senza infingimenti, con sicura fede, oggi: una paurosa e fascinatrice guerra!
Il 1° aprile 1915 con un forte arricolo "Abbasso la pace!" si schierava apertamante contro il pacifismo e presunti tali, ecco alcuni stralci dell'articolo:
...Una pace duratura non è possibile se i problemi di nazionalità - che spiegano in gran parte la guerra attuale - non saranno risolti. L'Austria deve essere ridotta ai minimi termini o, meglio ancora, deve essere fatta "saltare" come un conglomeramento eterogeneo; la Germania dev'essere fiaccata e resa, almeno per cinquant'anni, completamante onnocua. Solo così il Belgio potrà ricostruire dalle rovine le sue città e rivivere la sua via, solo così la Francia potrà sanare le ferite prodotte dall'invasione. ...
...La pace - così stando le cose - è un desiderio inutile; peggio, un'aspirazione criminale. I pacifisti nord-americani sono dei collaboratori insperati e graditi che assicurano le fortune della Germania e quindi il premio alle sue barbarie. ...
Si concludeva così quest'articolo polemico:
...Fortunatamente, questi primaverili ramoscelli d'olivo, queste...pasquali nostalgie, non turbano il corso fatale delle cose , nè fanno tacere la voce tonante dei cannoni. Dopo il Natale rosso, avremo la Pasqua rossa. Non vi fu tregua il 25 dicembre, non vi sarà sosta domenica prossima. La resurrezione di Cristo - come già la nascita - non farà deporre le armi a coloro che cercano la vittoria.Per la pace di domani, oggi bisogna gridare: Abbasso la pace!
Poco più di un mese l'11 maggio 1915 dopo usciva un'altro articolo, ancora più polemico e antidemocratico: "Abbasso il Parlamento!" ecco l'alcuni stralci dell'articolo:
...questi deputati pusillanimi, mercatori, ciarlatani, proni ai voleri del Kaiser; questi deputati che dovrebbero essere alla testa della nazione per incuorarla e fortificarla, invece di deprimerla e umiliarla com'essi fanno; questi deputati dovrebbero essere consegnati ai Tribunali di guerra. La disciplina deve cominciare dall'alto, se si vuole che sia rispettata in basso. Quanto a me, io sono sempre più fermamante convinto che per la salute d'Italia bisognerebbe fucilre, dico fucilare, nella schiena, qualche dozzina di deputati e mandare all'ergastolo un paio ex-ministri. Non solo, ma io credo, con fede sempre più profonda, che il Parlamento in Italia sia il bubbone pestifero che avvelena il sangue della nazione. Occorre estirparlo. ...
continua poi in questo modo:
...Il nuovo Ministero-capeggiato, naturalmente da Giolitti-scinde i patti stipulati colla Triplice intesa e si rimette a "negoziare" coll'Austria Ungheria. Questi progetti sono semplicemnte criminali. ...
...Se la neutralità dovesse durare ancora qualche tempo, il popolo italiano diverrebbe incapace di reggere la prova delle armi. Non tiene un popolo - per ben dieci mesi - sospeso fra neutralità e l'intervento, e nelle tenebre più fitte...
Il 23 maggio l'Italia entra nella Prima Guerra Mondiale e Mussolini si rivolge ai lettori con l'articolo "E Guerra Sia!" del 26 maggio 1915:
...Gli stranieri ci vedono ancora attraverso le oleografie dei suonatori ambulanti, dei venditori di statuette, dei banditi calabresi. Essi ignorano - o fingono d'ignorare - la nuova, la grande italia. Questa si rivelerà, nella guerra che si inizia oggi.
Guerra di libertà. Gli italiani d'oltre confine devono essere, saranno liberati. Il loro martirio dura da cinquant'anni. E'tempo che cessi. E'tempo che questi figli lontani e fedeli, tornino alla madre-patria... Senza la guerra, gli italaini delle terre irridente, sarebbero condannati a morire, senza conforto, sotto all'artiglio dell'aquila austriaca. Guerra di giustizia. Gli Imperi Centrali hanno violato ogni legge, calpestato ogni senso di civiltà. La violazione della netralità belga è un marchio d'infamia per la Germania. La condotta barbarica della guerra è una sentenza di condanna per il popolo tedesco. Dalla distruzione di Lovanio al siluramento del Lusitania, i tedeschi si sono posti - sistematicamente - al bando del conso delle genti civili. ...
...Tra il Reno e la Vistola c'è un popolo di barbari surpecialmente incivilito o kulturizzato, ma noi non siamo tedeschi o barbari. ....
concludendosi con la voglia di vincere a qualunque costo:
...Noi vogliamo vincere. A qualunque costo. A prezzo di qualunque sacrficio. Resisteremo duramante e tencemente come hanno fatto i francesi. Anche per noi, è questione di vita o di morte.
E noi, o madre Italia, ti offriamo - senza paura e senza rimpianto - la nostra vita e la nostra morte. ...
Mussolini il 2 settembre 1915 vienne arruolato negli Alpini e va a combattere sull'Isonzo e sul Carso, ferito per sbaglio da dei suoi commilitoni, curato a Doberdò del Lago, presso Gorizia nel febbraio 1917 ritorna a dirigere Il Popolo d'Italia nel luglio 1917, dopo che la direzione era passata brevemente al fratello Arnaldo.
Il 5 luglio 1917 con l'articolo "Bandiere Rosse" si scaglia a favore della Rivoluzione Russa del febbraio 1917 e favorevole al governo Kerenskij.
Il primo agosto cambia da Quotidiano Socialista diventa Quotidiano dei Combattenti e dei Produttori. Inaftti le idee di Mussolini si erano trasformante da un socialismo rivoluzionario in idee miste di nazionalismo e idee rivoluzionarie. Ma comunque rimase sempre vicino alle idee repubblicane fino al 1920. Manterrà questa dicitura fino alla fondazione dei fasci di combattimento.
[modifica] Il Popolo d'Italia: quotidiano dei Fasci di Combattimento
Il 23 marzo 1919 fonda in piazza San Sepolcro con 300 persone fonda il movimento dei fasci di combattimento, di cui Il Popolo d'Italia diventa il portavoce.
Sempre più lontano dalle idee repubblicane e sempre più vicino al movimento Nazionalista di Corradini e a D'Annunzio e all'impresa di Fiume (con l'articolo "Viva Fiume!" del 13 settembre 1919). Nel 1920 con l'articolo "Monarchia e Repubblica" del 29 ottobre 1920, il 7 novembre 1921 fonda a Roma il Partito Nazionale Fascista, la direzione passa al fratello Arnaldo.
[modifica] Il Popolo d'Italia: quotidiano del Partito Nazionale Fascista
Il fratello Arnaldo, sempre vicino al fratello continuò con la linea di Benito, avvicinadosi sempre più alla casa reale e dimenticando completamnte il passato repubblicano. Il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma il Fascismo va al potere: incomincia a diventare sempre più importante Il Popolo d'Italia.
[modifica] Il Popolo d'Italia: quotidiano del regime
Il Popolo d'Italia vicinissimo al regime, alla Stefani fu portavoce del regime fino alla fine, ecco alcuni titoli, soprattutto negli anni del maggiore consenso tra 1936 (guerra d'Etiopia) e l'entrata in guerra del 10 giugno 1940 ecco alcuni titoli:
L'8 aprile 1924 dopo le elezioni illiberali titolava:
Il 9 aprile 1924 dopo la vincita del Listone fascista ottenuta con brogli e violenze ecco il titolo:
Il 6 gennaio 1925 dopo che incominciava il regime intitolava:
Il 9 gennaio 1927 dopo che erano state eliminate le opposizioni dal 1925 così titolava:
Il 9 dicembre 1928 dopo che erata emanato l'ordianmento del Gran Consiglio del Fascismo,la Carta del Lavoro e le pensioni INAIL:
Dopo l'attentato a Mussolini di Anteo Zamboni a Bologna del 1° novembre 1926 titolava: