Il nome della rosa (film)
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Titolo originale: | Der Name der Rose |
Paese: | Germania, Italia, Francia |
Anno: | 1986 |
Durata: | 130' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | thriller |
Regia: | Jean-Jacques Annaud |
Soggetto: | Umberto Eco (dal romanzo omonimo) |
Sceneggiatura: | Andrew Birkin, Gérard Brach, Howard Franklin e Alain Godard |
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Fotografia: | Tonino Delli Colli |
Montaggio: | Jane Seitz |
Musiche: | James Horner |
Scenografia: | Dante Ferretti |
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Il nome della rosa è un film di Jean-Jacques Annaud, tratto dall'omonimo romanzo di Umberto Eco del 1980.
Indice |
[modifica] Trama
Nel 1327 alcuni terribili omicidi sconvolgono un'abbazia benedettina. Visto che a breve nella stessa abbazia dovrà svolgersi un concilio francescano, viene inviato sul posto Guglielmo da Baskerville per indagare.
Il francescano, insieme al giovane allievo Adso, si ritrova in un ambiente ostile, in un'abbazia piena di segreti e di misteri, su cui dovrà indagare prima dell'arrivo di Bernardo Gui, il temibile inquisitore.
[modifica] Il film
Pur essendo realizzato con cura e con buona capacità interpretativa dal regista Annaud, il film non ottiene lo stesso strepitoso successo del romanzo da cui è tratto.
Indubbiamente l'impresa di condensare in 2 ore di film un libro così lungo, complesso, ricco di piani di lettura diversi, denso di risvolti storici, religiosi, filosofici, era da considerarsi in partenza proibitiva. Annaud comunque riesce abbastanza felicemente a riprodurre le atmosfere inquietanti del monastero, a snodare la vicenda fra indagine e storia, fra cultura medievale e intreccio noir, creando una galleria di personaggi in bilico fra il grottesco e l'iper realistico. Tuttavia, con il consenso di Umberto Eco, Annaud interpreta liberamente alcuni passaggi della storia, finendo per far prevalere talvolta l'aspetto più spettacolaristico della vicenda. In particolare, sul finale, molto diverso da quello del romanzo, incombe il sospetto che si sia voluto scegliere una sorta di lieto fine, anche se parziale, per assecondare il gradimento del pubblico, specie d'oltreoceano.
Ci sono molte comparse e personaggi di contorno nel film: uno dei tanti monaci è interpretato da un giovane Fabrizio Fontana, che sul finire degli anni '90 diventerà famoso per il suo personaggio comico cabarettistico di James Tont; mentre uno dei contadini è interpretato da Kim Rossi Stuart, che in seguito avrà un discreto successo come attore di cinema e televisione.
Nel finale, dentro la biblioteca dell'abbazia, Guglielmo trova un libro commentato da un certo "Umberto da Bologna", una chiara citazione di Umberto Eco, autore del libro e professore universitario a Bologna.
Dopo 5 anni di preparazione il film, girato in 16 settimane di riprese fra gli studi di Cinecittà e i suggestivi ambienti di Kloster Eberbach in Germania (l'abbazia del film), esce in antreprima in America il 24 settembre 1986, mentre in Italia arriva il 17 ottobre dello stesso anno.
[modifica] Voci correlate
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