Ishii Shiro
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Shiro Ishii, medico e microbiologo giapponese. Guidò il programma di armamento biologico dell'impero giapponese sotto l'egida di un istituto di ricerca chiamato unità 731.
Quest'unità creata nel 1932 diede vita a un'organizzazione patrocinata dallo Stato e volta al terrorismo biologico e all'omicidio di massa, con laboratori e campi di sterminio disseminati nell'enorme impero che il Giappone aveva conquistato nell' Asia orientale. Alcuni dei più importanti scienziati nipponici - fra cui professori universitari e medici - causarono a scopi strategici vere e proprie epidemie. I microbi furono utilizzati come armi invisibili contro popolazioni ignare. Tutto questo venne attuato in palese violazione della Convenzione di Ginevra (che proibiva l'uso delle armi chimiche) alla quale il Giappone aveva aderito nel 1925.
Gli studiosi oggi stimano che le truppe giapponesi, che parteciparono al programma di guerra biologica al comando del generale Shiro Ishii, abbiano ucciso più di 540.000 civili cinesi con epidemie provocate da germi coltivati in laboratorio. Fu un vero e proprio genocidio. Il numero dei medici e degli scienziati coinvolti in queste azioni di guerra biologica e negli esperimenti su esseri umani supera le 20000 unità. Eppure, dopo la seconda guerra mondiale, molti di essi tornarono alle loro precedenti occupazioni di accademici e clinici. Alcuni di essi raggiunsero un notevole prestigio e ingenti ricchezze.
Nel 1997, 180 cinesi parenti delle vittime diedero inizio a un'azione legale collettiva di grande risonanza contro il governo nipponico, allo scopo di ottenere da esso sia un risarcimento che le scuse ufficiali: per se stessi, per i membri delle proprie famiglie e per le 2100 persone di cui è stato causato il decesso per l'uso di armi biologiche nei distretti cinesi da cui provenivano i querelanti. Nel 2002 la corte giapponese ha pronunciato il proprio verdetto, respingendo le richieste di risarcimento e di scuse, sebbene i giudici abbiano ammesso che quei fatti erano realmente accaduti.