Lucio Domizio Domiziano
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Domizio Domiziano | ||
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Aspirante imperatore romano | ||
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Profilo di Domizio Domiziano su di una moneta | ||
Regno | giugno/luglio 297 – dicembre 297 | |
Nome completo | Lucius Domitius Domitianus | |
Morte | dicembre 297 | |
Alessandria d'Egitto | ||
Successore | forse Aurelio Achilleo |
Lucio Domizio Domiziano (latino: Lucius Domitius Domitianus; m. c. dicembre 297) fu un usurpatore che tenne il potere per un breve periodo (296-297)[1] in Aegyptus contro Diocleziano.

Le fonti numismatiche e papiriologiche riportano la rivolta di Domizio Domiziano contro Diocleziano nel giugno/luglio del 297. Nel marzo di quell'anno era stata promulgata una nuova legge sulle tasse: è possibile che la rivolta fosse una reazione a tale riforma; in alternativa si può trovare un legame con la sconfitta di Galerio a Callinicum e quindi la debolezza del potere imperiale in Egitto. All'inizio si sollevò la Tebaide, con centro la città di Coptos,[2] poi si ribellò il Basso Egitto, inclusa Alessandria d'Egitto.[3] Diocleziano andò personalmente in Egitto per sedare la rivolta, riprendendo il controllo della Tebaide nell'autunno e ponendo Alessandria sotto assedio. Domiziano morì nel dicembre 297, ma la città resistette ancora, cadendo solo nel marzo del 298.[4]
Le fonti letterarie parlano invece della rivolta di Aurelio Achilleo, corrector Aegypti. È possibile che Achilleo, responsabile della difesa di Alessandria, tenesse la città dopo la morte di Domiziano, o che fosse stato il vero detentore del potere, manovrando il prestanome Domiziano.
Domiziano coniò delle monete che lo celebravano come augusto assieme ai suoi "colleghi" Diocleziano e Massimiano, una propaganda già adottata da altri usurpatori come Alletto. Coniò anche monete che riprendevano lo stile ellenistico della dinastia tolemaica, ancora molto popolare presso gli egiziani.
[modifica] Note
[modifica] Bibliografia
[modifica] Fonti primarie
- Eutropio, Breviarium, ix.22-23
[modifica] Fonti secondarie
- DiMaio, Michael, "L. Domitius Domitianus and Aurelius Achilleus (ca.296/297-ca.297/298)", De Imperatoribus Romanis
- Matson Odahl, Charles, Constantine and the Christian Empire, Routledge, 2004, p. 59.
- Nixon, C.E.V., e Barbara Saylor Rodgers, In Praise of Later Roman Emperors: the panegyrici Latini, p. 173-174.
- Williams, Stephen, Diocletian and the Roman Recovery, Routledge, 1996, ISBN 0415918278
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